E' più facile risolvere i problemi se usi la creatività! Pensiero olistico #31
Per gli appassionati d’arte, Kandinsky è un nome conosciuto in tutto il mondo, e il perché lo troviamo nell’eredità che ha lasciato alla storia dell’arte: a lui infatti si devono i natali dell’arte cosiddetta astratta. Ecco come successe:
“A Monaco un giorno, aprendo la porta dello studio, vidi dinanzi a me un quadro indescrivibilmente bello. All’inizio rimasi sbalordito, ma poi mi avvicinai a quel quadro enigmatico, assolutamente incomprensibile nel suo contenuto e fatto esclusivamente di macchie di colore. Finalmente capii: era un quadro che avevo dipinto io e che era stato appoggiato al cavalletto capovolto…”
Da quel momento in poi cominciò a studiare il colore in modo da creare una risonanza dell’opera d’arte con lo spettatore.
L’esempio che vi ho appena citato riguarda la pittura perché è il mio personale modo di intendere l’arte, ma possiamo trovare altri creativi in molti altri ambiti: Michelangelo nella scultura, Jimi Hendrix con la chitarra, Beethoven con il piano, Leonardo da Vinci nell’architettura e ingegneria e via discorrendo…
Ognuno di questi artisti ha cercato, con la propria creatività, di dare una spiegazione, un punto di vista (il proprio).
Ma siamo proprio sicuri che solo nell’arte si possa parlare di creatività?
A mio umile modo di vedere, penso proprio di no.
Leggendo la definizione dell’Enciclopedia Treccani, possiamo leggere che è la “Virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze.”
Quindi, essere creativi può essere un modo per risolvere i vari problemi della vita, ideando strade alternative.
Per farvi un esempio, mi è capitato di litigare con la mia ragazza, ed essendo entrambi “sanguigni”, normalmente i toni, per usare un eufemismo, si accendono. Un giorno, nel mezzo di un diverbio, mi compari un mezzo sorriso in viso e, facendo le una battuta, feci il verso del cane. Lei mi guardò (ovviamente?) un pò in cagnesco e mi chiede il motivo di quel gesto. Io le risposi semplicemente che Charlie, il cane che avevamo in famiglia una volta, abbaiava ogni volta in questo modo per far capire il suo disappunto a qualcosa che non gli piaceva. Dopo questo aneddoto invece che passare minuti a litigare, ci facemmo una bella risata e poi ci chiarimmo il motivo del l’incomprensione.
La scelta di riproporre il verso del cane non è stata fatta con l’intenzione di sminuirla o prenderla in giro. Inizialmente ho sentito l’impulso di rendere meno pesante la situazione (e creare un modo di dialogare) e perché dentro di me sentivo che quello che stavamo facendo era il gioco di chi abbaiava più forte, senza arrivare a niente di concreto.
Questo è solo un modo per andare oltre, per esempio, il dualismo “se si arrabbia l’altro, allora lo faccio anch’io” o “se si arrabbia l’altro, allora aspetto che si sfoghi e intanto io tengo tutto dentro”.
Creatività vuol dire quindi cercare “la terza opzione disponibile, oltre le sole due che conosco”, o meglio ancora, ricercare quella strada che non abbiamo ancora battuto.
Della serie: se per andare al mare c’è traffico
sia in tangenziale che su strada normale, provate l’autostrada o l’argine…
In un caso il percorso sarà più veloce, nell’altro potrete godervi un panorama diverso.
Cosa ne pensi? Fammelo sapere con un messaggio whatsapp, un email o un commento!
Chiama
Scrivimi, riceverai una risposta entro 24 ore.
Lavoro su appuntamento: dal Lunedì al Venerdì 14.30 - 20.30.
Lorenzo Benetti
Lorenzo Benetti, Massofisioterapista iscritto all‘albo speciale nr. 45, Massaggiatore Sportivo, Riflessologo. Cod.fisc BNTLNZ83B27D325T,
P.IVA 03723580274
Add Comment