Anche se oggi posso esibire il “supergreenpassguaritodalcoviddì” la risposta alla domanda qui sopra è un bel “NO”, scritto a caratteri cubitali.
Ho passato dieci giorni, dall’uscita dell’isolamento, dove fra le altre cose ho ricominciato a dipingere, avendo una stanza più grande a disposizione per farlo.
Oltre a questo, sono riuscito a lavorare (sul sito), studiare, leggere e stare un po’ più di tempo con la mia ragazza.
Tutto questo non capitava da un po’ ….
E poi, una volta negativizzato (esattamente 17 giorni dopo il 28 Novembre), ritorno alla vita di sempre.
Ecco, inizialmente forse non proprio alla vita di sempre, in quanto mi son ritrovato a lavorare la metà di prima. E per fortuna, aggiungerei… sinceramente non sarei riuscito a fare di più: il covid mi ha lasciato una stanchezza che ha ancora dei piccoli strascichi.
Infatti, ho dovuto aspettare circa 3 settimane, passeggiate, nuoto e riposo per ritornare a circa il 90%.
Anche la respirazione ne ha risentito. Me ne sono accorto a nuoto, dove le prime lezioni non riuscivo a respirare al meglio (per usare un eufemismo).
Usando una metafora, la sensazione non è quella di una macchina che consuma in fretta la benzina che ha in corpo. Quella la potete sentire quando tornate a fare sport dopo molto tempo o quando eseguite una sessione di allenamento bella forte.
No, la sensazione è più quella di avere il serbatoio mezzo pieno, e non riuscire a recuperare perché una volta finita la benzina vi accorgete di essere nel deserto.
E lì pompe di benzina non ce ne sono. E quindi come fate ad andare avanti se non riuscite a riempire il serbatoio?
Oltre a questo, aggiungiamoci anche che sembra che qualcuno si sia divertito a mettervi delle braci ardenti nei polmoni. E non avete la bronchite!
Attimi difficili, dove si boccheggia in cerca d’aria senza che questa riesca né ad entrare, né ad uscire.
Per fortuna, ogni persona ha ritrova i propri ritmi e un po’ alla volta il corpo torna a “funzionare” nella giusta maniera.
Infatti, ascoltando meglio il mio corpo, ho potuto constatare che esiste un “punto di rottura” dove il fiato sembra rompersi, e si scopre che la benzina resta poca ma è di buona qualità, e permette di andare avanti con l’attività natatoria.
Ogni volta che supero, anche di poco, quest’asticella, il mio corpo sembra ricevere più forza.
O meglio ancora, sembra di aver nuotato per un periodo in maniera anaerobica, e una volta tornati all’attività aerobica, il corpo c’ha messo un po’ per bilanciarsi e ha potuto esprimere tutte le sue potenzialità.
Concludendo, a livello fisico il Covid mi ha fatto ricordare una lezione molto importante.
Faceva più o meno così: bisogna trattare bene il proprio corpo. Dopotutto, è l’unico posto in cui abitiamo e abiteremo nella nostra vita.
Note di fine articolo.
Questa serie di articoli nasce dalla mia esperienza personale con il Covid-19. Racconterò le mie sensazioni e quello che penso.
Lascio diatribe tra vax e no vax ad altri. Anche la spiegazione di che cos’è e come si comporta il visus la lascio a chi di mestiere pensa alla nostra salute (?) in questi casi: i virologi.
Permettetemi di dirmi una cosa però: se l’attenzione viene messa più su chi ha ragione tra le due parti o sulla validità del vaccino o del green pass, o quanto o quali negozi aprire, non si tralascia forse la cosa più importante, ovvero la salute e il benessere dell’individuo?
Cosa ne pensi? Fammelo sapere con un messaggio whatsapp, un email o un commento!
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Lorenzo Benetti
Lorenzo Benetti, Massofisioterapista iscritto all‘albo speciale nr. 45, Massaggiatore Sportivo, Riflessologo. Cod.fisc BNTLNZ83B27D325T,
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