Soffri di Mal di Testa (Cefalea)? Cause e come risolverla.

Il mal di testa è una delle problematiche più comuni per l’essere umano: il 90 % delle persone prova un mal di testa almeno una volta all’anno.

In letteratura medica si contro 14 tipi di mal di testa, con più di 100 sottocategorie.

Anche la comparsa del dolore e la zona dove si manifesta cambiano da persona a persona. Avremo per esempio:

  • chi ha male dalla nuca alla fronte,

  • chi ha un mal di testa che prende tutto il capo,

  • chi si sente come avesse degli aghi conficcati nella testa,

  • chi viene colpito solo in un lato del capo,

  • chi ha mal di testa nel periodo mestruale, o un mal di testa a livello della fronte,

  • chi il mal di testa ce l’ha dopo periodi di stress o per esempio nel fine settimana,

  • può presentarsi in maniera violenta o essere una “compagna” sempre presente,

  • più forme di mal di testa insieme.

Può essere accompagnato da altri sintomi (es. vomito, febbre, vertigini, sensibilità alla luce, ecc.), la sua durata può variare da pochi minuti a molte ore.

Alla luce di questi primi dati, cosa dice la letteratura scientifica e come risolvere questa problematica? È vero che colpisce di più le persone irritabili e ansiose?

CHI COLPISCE IL MAL DI TESTA?

Il nome clinico di questa problematica è “cefalea”, e i dati non focalizzano bene il problema. Infatti ci indicano solo una piccola parte di casi diagnosticati rispetto al reale numero di persone che ne soffrono.

Per i dati ufficiali, colpisce il 47% delle donne e il 34% degli uomini.

La parte restante (rispettivamente il 53% e il 34%) non si rivolge al medico, per cui non si possono aggiungere le loro storie per capire ancora di più sul mal di testa.

Inoltre, sempre per rimanere in tema di percentuali, del numero totale solo il 40% riceve le adeguate terapie.

CAUSE DEL MAL DI TESTA.

Ad oggi il motivo per cui si presenta il mal di testa non è ancora chiaro: la cefalea può considerarsi una malattia (se presa da sola, primaria) o un sintomo associato a qualche altra patologia (secondaria).

Per essere più precisi, sarebbe più giusto fare un’ulteriore distinzione, ovvero fra cause e fattori scatenanti.

Cause: fanno parte delle cause del mal di testa tutti quei fattori che sono associabili ad alterazioni del nostro organismo. Le alterazioni possono essere di tipo vascolare, nervoso, ormonale, ecc. In questo caso parliamo dei veri e propri motivi della “nascita” del nostro mal di testa.

Fattori scatenanti: di questa grande famiglia fanno parte tutti quei fattori o situazioni particolari che possono scatenare il mal di testa. Qui le categorie sono molte: si va dall’alimentazione (ad es. cioccolato), all’eccessiva attività fisica, allo stress, postura scorretta a lavoro, al consumo eccessivo di alcool, allo scarso riposo e molti altri.

Altri Autori parlano di fattore ereditario: si pensa infatti che se già uno o tutti e due i genitori soffrono di mal di testa, anche i figli siano più portati ad averlo.

Altri Autori suppongono infine che questa problematica possa essere causata da poca produzione di endorfine da parte del soggetto.

Ricapitolando, alcune delle cause e dei fattori scatenanti della cefalea possono essere:

  • Eccessiva sensibilità dei recettori nervosi (mediatori impulso nervoso): provocano cefalee vascolari e nevralgiche,

  • rigidità muscolare,

  • ereditarietà,

  • alimentazione,

  • ciclo mestruale,

  • stress,

  • poca produzione di endorfine,

  • clima e altitudine,

  • Inquinamento acustico e sonoro,

  • postura scorretta sul luogo di lavoro.

Come scritto all’inizio del paragrafo, esistono anche cefalee di tipo secondario. Le cause e l’origine del dolore in questo caso aumentano o si attenuano o scompaiono in base alla patologia iniziale. Ad es., se soffriamo di cefalea muscolo tensiva, la causa del mal di testa è il dolore/rigidità a livello della zona cervicale. Una volta eliminata la rigidità o corrette eventuali anomalie in questa zona, anche il mal di testa passerà.

TIPOLOGIE DI MAL DI TESTA

Come visto nel precedente paragrafo, possiamo suddividere la cefalea in due macrocategorie: cefalea primaria e secondaria.

CEFALEA PRIMARIA. Fanno parte di questa categoria:

1) Emicrania: deriva dal greco hemikranion, che significa “un lato del capo”, quindi generalmente colpisce la parte occipitale, temporale o orbitale.

L’emicrania comune colpisce in prevalenza le donne, e si presume sia ereditaria. Un sintomo molto conosciuto per chi soffre di questa cefalea è la cosiddetta “aurea”, dove possiamo provare disfunzioni alla vista, formicolii e altri disturbi neurologici focali (tremori, brividi, vertigini), che scompaiono generalmente in 15- 30 minuti. Altri sintomi che possono accompagnare l’emicrania sono diarrea, vomito, nausea e pallore. La durata totale di un’emicrania può andare dalle 3 alle 7 ore, con frequenze variabili (si va da pochi attacchi all’anno a 2/3 volte la settimana).

L’emicrania cronica si presenta prevalentemente nelle donne. In questo tipo di emicrania abbiamo anche più episodi dolorifici durante la giornata (2-3 attacchi), il dolore si presenta per un breve periodo ma con una forte intensità. Può essere accompagnata da sudore sulla zona della fronte, fotofobia. Può aggravarsi o ritornare nel caso in cui venga scossa la testa e le persone talvolta sentono il bisogno di coricarsi e/o mettersi distese per provare meno dolore.

Emicrania oftamoplegica: tipologia di emicrania rara, i cui sintomi si presentano nella paralisi dei nervi oculomotori (in cui c’è un raddoppiamento delle immagini, chiamato appunto oftalmoplegia), nausea e vomito. Gli attacchi si presentano due – tre volte all’anno con dolori che si possono alternare nelle varie zone del capo.

Emicrania emiplegica: emicrania che presenta tutti i sintomi classici di questo tipo di cefalea, causato dall’arto emiplegico.

L’emicrania si presume sia di origine vascolare: si ipotizza infatti che i vasi sanguigni intorno al cervello, nel loro movimento di contrazione e rilassamento, possano andare a irritare le fibre nervose facendo così comparire il dolore.

2) Cefalea a grappolo: questo tipo di mal di testa è comune nei maschi. È più rara dell’emicrania, ma presenta attacchi più violenti e dolorosi. Il nome deriva dal fatto che si presenta in particolari situazioni durante l’anno (stagioni primaverili e autunnali e cambiamenti climatici) e può presentarsi anche durante la notte, tanto da svegliarci a causa del dolore provocato. Gli attacchi possono presentarsi con una piccola crisi ogni 2 giorni, fino a 8 crisi nell’arco di una giornata. Il dolore (continuo e bruciante) ha una durata di massimo 3 ore. Le zone colpite sono gli occhi, con presenza di lacrimazione, fotosensibilità arrossamenti e chiusura di una narice dalla parte colpita.

3) Cefalea tensiva (Cefalea muscolo occipito tensiva): è il tipo di mal di testa più comune. È la più comune fra tutte le cefalee, e si presenta come una grossa tensione a livello della testa e della zona cervicale (molte persone riferiscono si sentire una “morsa”). Le cause sono da imputare a stress, ansia e si può provare sia dolore pulsato che non. Migliorano con lo sport (magari sottoforma di attività leggera) e con il miglioramento  della postura nel posto di lavoro e del letto (materassi e cuscini).

Cefalea secondaria: l’IHS classifica questa categoria con tutte quelle cefalee che sono sintomo di un’altra patologia. Possiamo trovare come causa lesioni al cranio, patologie neoplastiche, nevrite del trigemino, ecc.

DIAGNOSI

La collaborazione fra medico e paziente è l’arma vincente per diagnosticare al meglio il tipo di cefalea primaria e la giusta terapia da seguire. Il paziente molte volte non riesce da solo a capire la differenza fra i vari mal di testa di cui abbiamo parlato nelle varie classificazione. Sarà premura del medico, all’interno della visita, di capire i vari aspetti che provocano la cefalea al paziente, e lo farà chiedendo:

  • il tipo di dolore che sente, dove e quando si presenta,

  • da quanto tempo si prova / per quanto tempo si prova,

  • se sono presenti altre problematiche che possono essere collegate al mal di testa,

  • se sta prendendo farmaci per altre patologie e se prendendo analgesici il dolore è migliorato,

  • se c’è ereditarietà all’interno della famiglia,

  • se gli episodi si presentano dopo aver mangiato qualche cibo particolare,

  • se gli episodi sono collegati ad attività particolari (ad esempio lavoro, attività fisica, o altro),

  • quanto il mal di test incide sulla vita della persona (sono dolori sopportabili o arrivano a non permettere la normale vita quotidiana?).

Alla fine della diagnosi, il medico spiega al paziente il tipo di Terapia da seguire.

TERAPIA MEDICA

Dopo la visita e la successiva diagnosi, il medico emetterà una terapia ad hoc per ogni paziente.

Normalmente si cerca di cambiare certi comportamenti quotidiani, ad esempio il medico potrà chiedere alla persona che soffre di mal di testa di:

  • evitare attività fisiche pesanti,

  • digiunare o mangiare certi cibi che provocano gli attacchi cefalici.

  • evitare cibi come caffè, alcol, spezie e tutti quei cibi che possono aumentare il mal di testa,

  • dormire troppo o troppo poco,

  • attenzione alle luci troppo forti.

Per aiutare il medico (e aiutarsi) è molto utile anche il diario del mal di testa, in cui scriveremo i sintomi e quando questi si presentano. Oltre ad aiutare il medico, aiuterà anche Noi stessi per capire meglio l’insorgenza del dolore in certe situazioni.

Ad oggi i medici cercano di ricorrere ai farmaci solo se cambiando le abitudini di vita il mal di testa non migliora. La prescrizione, e la loro somministrazione, sono a discrezione del medico (sopratutto farmaci di nuova generazione come i triptani).

N.B. le informazioni riportare in questo capitolo sono puramente informative. Il medico potrà ovviamente aggiungere domande e/o altri tipi di analisi in base alla persona. 

TRATTAMENTI MANUALI

Trattamenti manuali, respirazione, e ginnastica antalgica possono portare parecchi benefici nel risolvere o quantomeno abbassare il dolore provocato dalla cefalea.

Vediamo come:

  • Dolore: un Trattamento stimola la produzione di Endorfine, sostanze naturali prodotte dal nostro corpo che aumentano la tolleranza al dolore. Le endorfine non sono solo importanti per aumentare la tolleranza al dolore, ma sono di aiuto nella regolazione del ciclo mestruale, nella termoregolazione, nella regolazione del sonno e nella secrezione di sostanze (per esempio il cortisolo).

  • Diminuzione tensioni muscolari: nei casi di cefalea in cui sono presenti tensioni a livello muscolare (cefalea tensiva), i Trattamenti aiutano il rilassamento portando così a un abbassamento della tensione muscolare.

  • Rilassamento: collegato ai due punti precedenti, il Trattamento aiuterà il corpo a raggiungere un maggior rilassamento (diminuendo le situazioni di stress, ansia e altre problematiche psicosomatiche)

Un ulteriore metodo di lavoro è la Riflessologia Posturale Biodinamica, che mi permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia. 

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Lorenzo Benetti

Lorenzo Benetti, Massofisioterapista iscritto all‘albo speciale nr. 45, Massaggiatore Sportivo, Riflessologo. Cod.fisc BNTLNZ83B27D325T,

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