L’Italia si classifica al terzo posto al mondo per numero di pallavolisti: si stima infatti che i praticanti di questa disciplina siano quasi 1,8 milioni.
Nella pallavolo gli infortuni più ricorrenti sono a carico delle articolazioni di ginocchia e spalle, ma anche la colonna vertebrale ne è soggetta.
Le cause dei problemi alla schiena sono da ricercare nelle accelerazioni e decelerazioni, nelle torsioni e nei continui cambi di posizione durante le varie fasi di gioco.

Cause del Mal di Schiena e Fasi di Gioco.
Andando a vedere nel dettaglio le due fasi di gioco, ovvero l’attacco e la difesa, capiremo meglio il perché e quali infortuni saranno a carico della schiena.
Fase di gioco: Difesa.
Delle due fasi la difesa è quella con la più alta percentuale di infortuni alla schiena. Il gesto tecnico che causa più problematiche è la rullata, principalmente perché c’è un sovraccarico esercitato sulle articolazioni della colonna vertebrale che provocano rigidità e mal di schiena, cervicalgia e dorsalgia. Le sollecitazioni sono dovute ai tuffi, alle “capriole” e agli allungamenti improvvisi.
Fase di gioco: Attacco.
a) Schiacciata. Se la palla non è passata nella giusta maniera (più avanti o indietro alla linea della schiacciata) può portare lo schiacciatore a ruotarsi e/o allungarsi oltre il limite, provocando stiramenti o rigidità o, se il gesto atletico è ripetuto troppo spesso, lesioni.
b) Servizio. Il servizio provoca una torsione della parte superiore del corpo. Se a questo gesto atletico aggiungiamo anche il salto, ecco che provochiamo flessioni, estensioni e rotazioni eccessive a livello delle articolazioni del tratto cervicale, lombare e dorsale.
c) Passaggio. Tipico dell’alzatore, questo gesto atletico se effettuato in maniera errata può causare uno sbilanciamento nel carico sugli arti e una torsione della colonna vertebrale eccessiva. Gli infortuni sono a carico dei tratti cervicale e lombare.
Cosa fare per prevenire le problematiche alla schiena nella pallavolo?
Per prevenire gli infortuni è fondamentale un programma di stretching, per allungare al meglio la muscolatura e rendere il corpo più elastico. Lo stretching dovrebbe essere eseguito prima e dopo la partita o gli allenamenti e, nei soggetti più rigidi, anche negli altri giorni.
Importante è eseguire un corretto allenamento a tutti i livelli, dal principiante che si reca a fare la partita di beach volley in spiaggia al giocatore di serie A.
Seguendo queste semplici (ma mai banali) accortezze, si potrà continuare a fare sport senza incorrere in fastidiosi infortuni.

Trattamento con la Riflessologia Posturale Biodinamica (R.P.B.).
Potete abbinare al Vostro percorso la R.P.B. (Riflessologia Posturale Biodinamica): è una metodica di lavoro che uso per il Trattamento del Mal di Schiena nel Nuoto da anni (e non solo).
Il lavoro che viene effettuato all’interno di una seduta è, ad esempio:
La prima parte eseguita su zone e aree della colonna vertebrale, addome e piedi: qui si concentrano le maggiori rigidità e problematiche. Le aree e i punti da trattare sono personalizzati.
Nel trattamento sintomatico è utile “l’eliminazione” dei Punti Trigger, punti che provocano il dolore, situati nel muscolo (che può essere trattato anche con il Miofasciale).
La Riflessologia Posturale Biodinamica permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.
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Lorenzo Benetti
Lorenzo Benetti, Massofisioterapista iscritto all‘albo speciale nr. 45, Massaggiatore Sportivo, Riflessologo. Cod.fisc BNTLNZ83B27D325T,
P.IVA 03723580274
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