Una pasta allo scoglio pesante come un macigno. - Pensiero olistico #35
Capita molte volte nel corso della nostra vita di aver bisogno di un weekend di libertà, uno dei weekend in cui “ci si lascia andare”, si sta un po’ più rilassati.
Ed è successo anche a me, più o meno a metà Maggio.
Se torniamo un attimo indietro nel tempo, da Settembre 2020 sono partito alla ricerca dell’appartamento dove vivo ora e, dopo averlo trovato, è partito il classico periodo di chi sta per cambiare casa.
Si va alla ricerca i mobili, si deve vendere casa vecchia, e se ci sono lavori in più logicamente bisogna incastrare anche questi. Tutto questo va in aggiunta a una vita lavorativa e universitaria che non si fermano (o se lo fanno per poco).
Soprattutto a cavallo dei due rogiti, immaginatevi: una giornata che parte alle 7 della mattina, fatta di spostamenti di scatoloni, telefonate, imprecazioni fino alle 13 e poi via a lavorare fino alle 21. Sabato e domenica compresi.
Potete immaginare anche Voi che a un certo punto è il caso di dire basta e rilassarsi.
Così abbiamo fatto io e la mia ragazza: sono stati due giorni bellissimi, in cui non ho preso minimamente la macchina in mano: giri in bici, scoperta di nuovi collegamenti fra Sabbiadoro e Pineta (nuovi, diciamo che non li conoscevo…) e nuovo ristorante.
Proprio in uno di questi è capito il fattaccio del titolo. Qui, complice appunto “lo sbragamento” di cui avevo bisogno, ho mangiato un paio di cose che non dovevo mangiare (amatissimi scampi e pomodoro, una ricetta che in veneto viene chiamata “alla busara”) e un paio di bicchieri di vino bianco (kriptonite buonissima che anche Superman avrebbe scelto per farsi del male) in più. La mattina dopo, il risultato non poteva che essere un bel mal di stomaco e dermatite a livello del viso. Mi sentivo molto stanco, e mi era molto difficile anche solo pedalare… E questa sensazione si è protratto per un po’ anche nei giorni successivi.
“Eh, ma Lorenzo, hai mangiato roba che non potevi mangiare. E in più il vino! Strano che non ti sia venuto anche il mal di testa!” direte voi.
Al posto di farmi questa domanda ho invece cominciato a interrogare il mio corpo afflitto dal mal di stomaco, ho cercato la Vera Causa di questa situazione, e mi è sorto un quesito: perché questa “alimentazione” in periodi di pausa non mi fa male?
Così mi son fermato un attimo ad ascoltarmi e capire cosa diceva il mio corpo:
oltre al mal di stomaco c’era anche una sensazione “di sfibramento”, ovvero stanchezza a livello muscolare…
in più, era da parecchio tempo che non mi allenavo, portando il mio corpo ad aver meno resistenza fisica, cosa che aveva portato la mia “batteria interna” a esaurirsi più velocemente…
infine, nel periodo del trasloco non mi son mai fermato, non ho mai ascoltato il mio corpo che chiedeva di fermarsi, anche solo un’ora ogni tanto.
Una volta ristabilitomi un poco dal mal di stomaco, ho deciso di ricomnciare a:
ad allenarmi, in questo modo sento già dopo 3 settimane più energia, riesco a stare in piedi nel lavoro molto di più e a sentire meno la stanchezza. E sento giù che le “tossine” vengono eliminate più velocemente. In più, anche la qualità dello studio ne ha giovato.
Inoltre, ora do uno stacco alla quantità di cose che devo fare durante la giornata. Meglio farne meno ma essere lucido, che lavorare sulla quantità e farle male. E inoltre, riposarsi (e annoiarsi, o “mollare”) aiuta a ricaricare il corpo e la mente, e….a far venire delle buone idee lavorative e non.
Niente di nuovo all’orizzonte, come dice il detto… ma che non si possono capire se non ci si ferma ad ascoltarsi e a chiedersi cosa vuole dirci il Nostro corpo!
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Lorenzo Benetti
Lorenzo Benetti, Massofisioterapista iscritto all‘albo speciale nr. 45, Massaggiatore Sportivo, Riflessologo. Cod.fisc BNTLNZ83B27D325T,
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