Bruxismo. Cosa fare? Bruxismo. Cosa fare?

Bruxismo: cosa fare?

Esercizi e riabilitazione!


In questo articolo cercheremo di capire quali esercizi sono utili per il bruxismo (articolazione temporo-mandibolare o ATM). Dividiamo questo lavoro in due fasi.

Fase 1. Scoprire come si muove l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) in maniera corretta.


Recuperare il movimento corretto dell’articolazione temporo-mandibolare è il passo più importante per far sparire i dolori a quest’articolazione.

Il movimento che presenta più spesso inibito è la protrazione.

  • Dobbiamo prendere la misura dello spazio fra posizione mandibolare e retroazione massima. Questo test consiste in:
  1. chiudere la mascella con l’occlusione completa (ovvero chiediamo alla persona di chiudere la bocca e mettere a contatto i denti fra di loro),
  2. rilassare la mascella senza muoverla dal punto precedente,
  3. provare a ritrarre la mascella (ovvero “tirarla indietro”).

Se la mascella si muove poco o nulla vuol dire che la posizione di riposo crea un “inceppamento” del condilo dell’ATM. Questo inceppamento causerà inizialmente solo dolore, ma a lungo andare potrebbe provocare lesioni del disco, artriti, deterioramento articolare cronico.

Possiamo affermare che per non creare problemi futuri bisognerà migliorare il posizionamento della mascella (facendola spostare in avanti o espandendola orizzontalmente) e più in generale la postura della persona.

  • Si valuta poi il movimento. Recuperare il movimento corretto dell’articolazione temporo-mandibolare è il passo più importante per far sparire i dolori a quest’articolazione. Il movimento che si trova più spesso inibito è la protrazione.
  • Test. Mettersi davanti a uno specchio (o al paziente) e cercare di fare una retroazione mandibolare mentre cerchiamo di aprire la bocca. Se si presenta un rigonfiamento anteriormente all’articolazione della mascella, siamo in presenza molto probabilmente di un condilo sublussato anteriormente. Questo succede perché, nell’apertura della bocca la mascella dovrebbe protrarsi (ovvero spostarsi in avanti) e non ritrarsi (ovvero spostarsi indietro)!
  • Possiamo testare anche i movimenti laterali, verificando se c’è una deviazione a destra o sinistra. Una direzione di deviazione più pronunciata da un lato ci indica una maggior deviazione da quel lato: quindi se sarà più a destra avremo una disfunzione destra (anche se molte persone presentano in realtà disfunzioni bilaterali).

Fase 2. Esercizio per l’articolazione temporo-mandibolare.


Dalla massima retroazione mandibolare, eseguiamo una protrazione della mandibola di 2-4 mm e rimaniamo in posizione. Mentre eseguiamo l’esercizio, le labbra dovrebbero essere chiuse, o per meglio dire sigillate, e si dovrebbe respirare con il naso. In questo modo i denti anteriori saranno sotto controllo impedendogli di sporgere.

Questo semplice movimento è l’esercizio più importante perché ci permetterà di:

  • rilassare l’articolazione temporo-mandibolare,
  • rimuovere le forze di taglio croniche tra condilo e il disco.

Inizialmente uno degli effetti collaterali potrebbe essere quello di avere la tendenza a mordersi. Potrà sembrare strano non occludere (ovvero chiudere la bocca) completamente all’inizio, ma il fatto che i denti (sopratutto i molari) non si tocchino dovrebbe essere la normalità.

Ricordate: la chiave per il ritorno alla normalità è capire che si può sbloccare l’ATM solamente portando la mandibola in avanti.

Oltre l’esercizio: la vita di tutti i giorni per chi è afflitto da problematica dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM).


Con un po’ di pratica comincerà ad essere semplice eseguire al meglio l’esercizio, ma come fare quando mangiamo?

  • Un buon allineamento dell’articolazione temporo-mandibolare è utile anche per il resto del corpo. A livello posturale quest’articolazione è infatti collegata all’atlante (ovvero la prima vertebra cervicale), al chiasma ottico e alle vie nervose, risultando un vero e proprio controllore della postura.

Serrare i denti in maniera errata può avvenire anche a causa dello stress e alle persone che hanno la tendenza a respirare con la bocca aperta. L’esercizio visto in precedenza ci aiuterà a togliere o ridurre il “dirignamento” dei denti (per un discorso anatomico: non è possibile infatti serrare i denti e protrarre la mandibola allo stesso tempo).

Oltre a recuperare l’allineamento temporo-mandibolare, per migliorare ulteriormente dovremmo correggere la respirazione con un semplice esercizio diaframmatico.

Per effettuarlo al meglio dovremmo tenere:

  • una corretta posizione: eseguiremo gli esercizi a pancia in su, le gambe sono piegate (o ancora meglio, formano un angolo di 90° appoggiate su una sedia),
  • Le mani:una sulla pancia e una sul petto.
  • La respirazione dev’essere così effettuata: 3 secondi inspirazione, 5 secondi espirazione (senza pause fra i due tempi).

Eseguiremo l’esercizio per un paio di minuti inizialmente. Con il passare del tempo arriviamo a 5 minuti.

Finché eseguite l’esercizio cercate di sentire cosa succede al Vostro corpo e sopratutto di eseguire correttamente la respirazione.

L’esercizio: Con una mano sulla pancia e l’altra sul petto cercate di portare l’aria che inspirate verso la prima mantenendo ferma la seconda: riuscendo a gonfiare la pancia sappiate che state utilizzando il diaframma; il fatto di riuscire anche a mantenere ferma la mano sul petto significa anche che nella vostra respirazione non coinvolge più i muscoli del petto. Eseguite almeno 20 respirazioni.

Rinforzo dei muscoli pterigoidei mediali e laterali


Il rinforzo dei muscoli pterigoidei laterali e mediali sarà molto utile nella correzione dell’articolazione temporo-mandibolare (sopratutto nella cinematica della mascella), per correggere la posizione di riposo e per liberare il nervo buccale da “imbrigliamento”.

Indicatori di debolezza a carico di questi muscoli potrebbero essere acufeni, dolori a carico del nervo vestibolare e problemi a mantenere la rinnovata posizione di riposo mandibolare.

Esercizio:

  • Prima di tutto, cercare di non usare la muscolatura sopraioidea: non è raro trovare persone che usano questi muscoli, visto che nelle persone afflitte da problematica all’articolazione temporo-mandibolare gli pterigoidei sopportano carichi oltre il loro limite.
  • Lo pterigoideo laterale si potenzia aprendo la mascella in avanti e in basso con una controresistenza con il dorso della mano. Manterremo la posizione di spinta per circa 5 secondi, rilassando lentamente e ripetendo per 5/10 volte.
  • Lo pterigoideo mediale invece si potenzia chiudendo la mascella in avanti e spingendo verso il palmo della mano. Manterremo la posizione di spinta per circa 5 secondi, rilassando lentamente e ripetendo per 5/10 volte.

Possibili errori nell’esecuzione degli esercizi:

Non è raro trovare pazienti con difficoltà a protrarre la mandibola senza contrarre la muscolatura sopraioidea. In questo caso siamo di fronte a una problematica più grave, dove la debolezza degli pterigoidei è più marcata (quello che in posturologia prende il nome di “compenso”). In questi casi sarà meglio iniziare con protrazioni leggere, palpando la zona dei muscoli sopraioidei in modo che questi durante la protrazione non si muovano. Questo passo è importantissimo ed è già per queste persone un primo passo per ritornare alla normalità: non si può pensare di correggere una problematica all’articolazione temporo-mandibolare se non riusciamo a protrarre la mandibola senza usare la muscolatura sopraioidea!!!

Se gli pterigoidei sono molto deboli è importante, almeno inizialmente, non caricare questi muscoli oltre il loro attuale carico di lavoro.

Se anche in questo modo risulta difficile, ecco un esercizio per rilassare la muscolatura ioidea:

A pancia in su a letto (posizione supina) lasciate andare la testa come nella figura sotto. Dopo pochi secondi, massimo un minuto, sentirete la zona sotto il mento e la bocca rilassarsi. Se avete problemi alla schiena potete mettervi con le gambe piegate. Se avete problemi cervicali, chiedete prima al vostro medico o al Vostro massofisioterapista di fiducia.

Un altro errore comune è quello di voler per forza correggere la postura della lingua. La corretta postura della lingua porta indietro la mascella, contrastando il lavoro degli pterigoidei e per assurdo caricandoli di più, con un esaurimento precoce di energia di questi muscoli nei pazienti più deboli.

La correzione della postura della lingua sarà da ottimizzare solo nei casi ci sia uno sviluppo del dolore a carico dei muscoli pterigoidei con protrazione della mascella.

Questo si potrà fare solo nei casi in cui sia presente una buona mobilità dell’articolazione temporo-mandibolare, e la postura della lingua potrà essere migliorata fintanto che la muscolatura pterigoidea non sarà più forte.

Gli esercizi di protrazione della mascella potrebbero essere iniziati anche più avanti nel corso della riabilitazione (anche 1 o 2 mesi dopo), aumentando un po’ alla volta la forza dei pterigoidei e la resistenza.

Massaggio Posturale Endogeno

Se la problematica a livello dell’ATM non passa con i metodi classici, al terapista é richiesto una visione diversa, più globale. Solo in questo modo sarà possibile capire e interpretare il dolore. Risolvere il dolore (o l’infiammazione o il trauma), è importante per poter sopportare tutto quello che facciamo nella nostra vita, ma oltre a questo bisogna andare alla causa del problema, per poterlo risolvere.

Per risolvere le problematiche all’ATM è utile il Massaggio Posturale Endogeno una metodica di lavoro che ho sviluppato negli anni. Il Massaggio Posturale Endogenopermette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

Inoltre, come abbiamo visto nell’articolo, per la problematica dell’ATM è indispensabile un programma riabilitativo che possa far regredire la rigidità muscolare che si è venuta a creare.

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