Come curare alluce valgo? Come curare alluce valgo?

Come curare l’alluce valgo?

Cause, conseguenze e trattamento.

L’alluce valgo è una problematica che crea una deformazione a carico del primo dito del piede (l’alluce). Più precisamente consiste in una deviazione falangea laterale rispetto le altre dita del piede.

A livello visivo questo “spostamento” crea un tipico rigonfiamento, che se non trattato correttamente potrà portare a infiammazioni e dolori, e nei casi più gravi anche deviazioni a carico delle articolazioni vicine.

È una problematica che colpisce fino a 10 volte in più il sesso femminile rispetto al maschile.

Ma quali sono i sintomi e le cause che provocano l’alluce valgo? E cosa si può fare per migliorare o risolvere questa problematica?

Sintomi

La deformazione dell’alluce provoca una tumefazione (gonfiore) accompagnata da dolore. Questi sintomi vengono accentuati dal fatto che questa zona viene “sfregata” continuamente sulla scarpa.

Il dolore è inizialmente circoscritto alla zona del rigonfiamento, ma con il peggioramento della problematica potremmo avere una camminata anormale e difficoltà a poggiare a terra la pianta del piede. Con il peggioramento della situazione i dolori diventeranno sia notturni che diurni.

Oltre al dolore e al gonfiore, si possono creare anche:

  • problematiche cutanee (ad es. ulcere o calli),
  • problematiche osteo-articolari a carico delle altre dita del piede (ad es. le dita a martello),
  • ripercussioni a livello “posturale”: l’alluce valgo piede può essere causa o conseguenza di problematiche a livello dell’anca, ginocchio o colonna vertebrale.

Cause

Le cause che potrebbero causare l’alluce valgo dividono molto gli esperti in materia.

Alcuni trovano la causa dell’alluce valgo nell’utilizzo di calzature non adatte. Fanno parte di questa categoria per esempio i tacchi alti o calzature troppo strette.

Quando siamo a piedi nudi, il peso del corpo si distribuisce normalmente dell 55% sull’avampiede (parte anteriore) e 45% sul tallone (parte posteriore).

Nel piede della persona che usa tacchi alti (9 cm) il peso del corpo si distribuirebbe 80% su avampiede (parte anteriore) e 20% sul tallone.

In più, chi usa la scarpa con la punta stretta, si troverebbe con il primo e il quinto dito che “guardano verso l’interno” (definita posizione in valgo), aggravando la situazione.

Altri autori dicono il contrario, ovvero che la calzatura stretta non crea l’alluce valgo, anzi. Chi sostiene questa teoria crede che la calzatura stretta tenendo saldo l’avampiede potrebbe rallentare l’insorgere dell’alluce valgo, concludendo che l’alluce valgo sarebbe una variazione anatomica come il piede cavo o piatto.

Altre cause ancora parlerebbero di origine “ereditaria”: si è scoperto che chi ha delle problematiche al piede già alla nascita (ad es. piede piatto).

Qual è allora la verità?

Per quanto riguarda la mia esperienza, posso dire che la causa sarebbe da ricercare nella presenza di artriti, problemi di peso e postura che vanno a sommarsi ad aspetti fisici, mentali ed emotivi che ognuno di noi porta nel suo bagaglio personale (che vedremo in un articolo a parte). Calzature e altri ausili non fanno altro che peggiorare la situazione.

Per esempio: una donna che ha una iperlordosi a livello lombare portando i tacchi peggiorerà la sua iperlordosi che come conseguenza porterà a un carico maggiore sulla parte anteriore del piede. Il piede dovrà riadattare i carichi che arrivano dall’alto, e questo riadattamento potrà portare all’alluce valgo. Nel nostro esempio saremmo portati a vedere l’alluce valgo, ma bisognerebbe correggere l’iperlordosi (e la sua causa) per poter risolvere la problematica. In altre parole, i tacchi farebbero sì male, ma solo come peggiorativi. Un articolo che potrebbe farvi capire ancora meglio di cosa parlo è questo: https://riabilitazionemedica.it/tacchi-e-lombalgie-quando-la-rete-fa-disinformazione/

Conseguenze.

Cosa succede se non si cura l’alluce valgo?

Oltre a una deviazione visibile dell’alluce, provoca anche altre problematiche.

Se non viene correttamente trattata l’infiammazione, questa può diventare cronica, provocando per es. borsiti e problematiche articolari (ad es. artrosi o artrite).

L’alluce valgo, come visto precedentemente, può inoltre creare callosità o ulcerazioni a causa dello sfregamento sulla scarpa.

Possono presentarsi lesione ossee (deformazioni o lussazioni).

Possono inoltre crearsi problematiche alle dita vicine (ad es. metatarsalgie).

Con il tempo, possono crearsi problematiche posturali. L’alluce valgo deviando il primo dito (l’alluce) crea anche un’iperlassità legamentosa, che si traduce con un sollevamento del dito verso l’alto quando camminiamo. Questo “sollevamento” del primo dito provoca un appiattimento dell’arco plantare e una rotazione verso l’interno del piede.

Tutto questo si ripercuote in tutto il nostro corpo, disallineandolo: con la torsione del piede verso l’interno, dovremmo “correggere” la nostra postura portando in valgismo le ginocchia, le anche si irrigidiranno e si verrà a creare un’iperlordosi a livello lombare (e una possibile lombalgia cronica).

Come curare l’alluce valgo? Trattamento conservativo.

Per trattamento conservativo parliamo di quei trattamenti che possono aiutare la persona a togliere dolore e infiammazione, ma in questo modo non migliora l’estetica del piede o si attenua la deformità.

Qui di seguito trovate alcuni consigli che sono utili nella mia pratica quotidiana di lavoro.

Ghiaccio: per ridurre infiammazione e dolore, il consiglio è fare un impacco e tenerlo per circa 20 minuti, 2/3 volte al giorno per almeno 10 giorni.

Argilla: come il ghiaccio, riduce l’infiammazione e il dolore. Anche in questo caso si può applicare per 25 – 30 minuti per 2/3 volte al giorno per almeno 10 giorni.

Iniezioni e FANS: il medico può fare iniezioni per abbassare l’infiammazione. Possono essere utili i FANS (ibuprofene o paracetamolo) per lo stesso motivo.

Plantari, protesi e ortesi: sono prescritte da un ortopedico. È preferibile evitare il fai-da-te che può causare danni maggiori. Allo stesso tempo non esistono prove concrete della reale efficacia di questi ausili.

Attività Giornaliere”: evitare attività che facciano stare molto in piedi e utilizzare il meno possibile scarpe strette o tacchi alti, che possono cambiare la postura (leggete o rileggete la sezione cause e conseguenze).

Fisioterapia: laser, Te.Ca.R, riabilitazione o altre terapie fisiche possono essere utili per risolvere la problematica dell’infiammazione.

Come curare l’alluce valgo? Trattamento con il Massaggio Posturale Endogeno.

Se la problematica dell’alluce valgo non è passata con gli interventi descritti in precedenza è indispensabile che il terapista adotti una visione olistica, in modo da capire e interpretare l’origine de dolore.

Con questo non voglio dire che risolvere il dolore (o l’infiammazione o il trauma) non sia importante: infatti aiuta a sopportare tutto quello che facciamo giornalmente nella nostra vita.

Oltre a questo bisogna andare alla causa del problema, per poterlo risolvere.

È indispensabile trattare l’individuo dopo un attento approfondimento della Vita della persona (stili di vita, lavoro, sport: tutti dati che servono per capire meglio di cos’ha bisogno la persona) per creare un Trattamento personalizzato, visto che tutti siamo diversi.

Bisogna rendersi conto che la problematica altro non è che una CONSEGUENZA che se trattata a sé stante potrà portare ad usura, alterazioni posturali (iperlordosi, cifotizzazione), e deformazioni ossee (ad es. artrosi, stenosi, ernie, spine ossee, ecc.).

Per risolvere le problematiche di alluce valgo è utile il Massaggio Posturale Endogeno, una metodica di lavoro che ho sviluppato negli anni. il Massaggio Posturale Endogenopermette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

Inoltre, sopratutto per la problematica di alluce valgo è indispensabile un programma riabilitativo che possa far regredire la deformazione ossea che si è venuta a creare.

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