Problemi all'anca? cosa fare se non passano? Problemi all'anca? cosa fare se non passano?

Dolori all’anca?

Cosa fare se non passano?

Avete provato varie metodiche per far sparire i dolori all’Anca?

Per esempio antinfiammatori, antidolorifici, fisioterapia (tecar, laser, ultrasuoni) e chi più ne ha ne metta?

Se siete arrivati qui è perché, molto probabilmente, non avete avuto nessun effetto (o molto pochi).

In questo articolo vedremo quali sono le metodiche che possono realmente risolvere la problematica all’Anca, andando a ricercare la vera causa.

Anca e “ Trattamento delle tre articolazioni”

La “Tecnica delle 3 Articolazioni” si basa su una semplice Teoria: il dolore all’Anca è causato da una rigidità (o altre problematiche) a carico delle due articolazioni adiacenti.

Molti muscoli di anca, ginocchio, pube (anteriormente), sacro (posteriormente) sono in comune. Alcuni muscoli, come l’ileopsoas, originano dalla zona lombare.

Se si presenta una contrattura in uno dei muscoli del ginocchio, ad es., potremmo trovarci con l’articolazione bloccata: in questo caso l’anca dovrà “caricarsi” dei movimenti che non farà più l’articolazione rigida, e a lungo andare potrà infiammarsi e diventare dolente.

Prendendo un libro di anatomia, possiamo vedere che le due articolazioni vicine sono ginocchio (distalmente), pube (anteriormente) e sacro (posteriormente). Le articolazioni di sacro e pube sono strettamente legate a quelle dell’anca, creando varie zone collegate fra loro.

Inizialmente valutiamo la mobilità e l’elasticità delle due articolazioni (sia dalla parte del problema che dall’altra). Procederemo poi con il Trattamento per ottenere maggior elasticità e minor rigidità nelle articolazioni trattate, e una netta riduzione di dolore a livello dell’Anca.

Riassumendo, i movimenti dell’anca sono suscettibili di compensi di bacino, colonna vertebrale e ginocchio, per cui nella valutazione dovremmo tenerne conto.

Catene muscolari e Anca

Se si vuole ottenere un risultato più duraturo, mirato e stabile, si devono effettuare prima di tutto dei test muscolari per vedere quale “catena muscolare/riflessogena” è stata colpita. Possiamo immaginarci una vera e propria catena, formata da una serie di muscoli gli uni incatenati agli altri: se uno si irrigidisce gli altri si dovranno adattare, irrigidendosi a loro volta o creando dolori o infiammazioni.

Ad ogni movimento di questa parte del Nostro corpo è associata una “catena di punti”, che vengono testati grazie a movimenti articolari combinati.

Nell’articolazione coxo-femorale si concentrano sopratutto 3 catene:

  • Per un dolore che si presenta nella parte posteriore, si può trattare Vescica,
  • Per un dolore laterale, si potrà trattare di Vescicola Biliare,
  • Per un dolore interno, Rene.

Per individuare la catena giusta, il massofisioterapista eseguirà dei test specifici, atti a vedere quale movimento dell’anca è “danneggiato”, e non è raro che si debbano trattare anche punti di altre catene se questi risultano dolenti.

Aree Plantari

La Riflessologia può essere spiegata con un fenomeno che si manifesta nel nostro sistema nervoso, chiamato “dolore riferito”: limitazioni muscolari, dolori articolari, alle ossa e altre strutture del corpo sono conseguenza di “disfunzioni a livello viscerale”.


La spiegazione ci viene fornita dall’anatomia funzionale dell’apparato nervoso: gli stessi nervi che innervano Organi e Visceri sono collegati anche, per esempio, a pelle e muscoli.

Il dolore può essere associato a un’area o un punto, o essere un dolore irradiato: nei 3 casi appena descritti il più delle volte non si riesce a capacitarsi di cos’ha causato il problema, e anche il ginocchio fa parte della casistica.

I sintomi provocati dal dolore riferito si verificano in questi casi:

– Un dolore che inizia senza una causa evidente,
– Un infortunio che non viene recuperato nel tempo fisiologico,
– Il dolore che si intensifica in una determinata fascia oraria del giorno,
– Un dolore che non si allevia ai cambiamenti di posizione .

Per esempio nel piede, dopo il Trattamento di Riequilibrio, possono essere trattate (o valutate) alcune aree riflesse del ginocchio. Tratto o valuto le zone nel piede per confermarmi una problematica della persona, o nei casi in cui il dolore nella zona colpita (in questo caso il ginocchio) siano troppo elevati per poterla trattare direttamente.

I punti riflessi dell’Anca, nel piede, sono situati a livello dei malleoli della caviglia. Il malleolo interno (l’osso “sporgente” a livello della caviglia, che in realtà è termine della tibia) equivale alla parte interna dell’anca. Il malleolo esterno, invece, equivale alla parte esterna dell’anca (e il malleolo esterno è la parte terminale del perone o fibula).

Oltre alle aree e alla muscolatura dell’articolazione dell’Anca, si lavoreranno altre zone correlate, quali la colonna lombare (collegata tramite apparato nervoso), sacro, pube, parete addominale e articolazione del ginocchio. La dott.ssa Marquardt consiglia anche il trattamento dei denti canini e l’articolazione temporo mandibolare (secondo gli studi di Voll).

Per concludere, si consiglia la valutazione di spalla.

Anca e Psicosomatica

Se pensiamo al nostro corpo come a una macchina, il piano psicosomatico corrisponde alla parte “elettronica” dell’auto. Possiamo avere una carrozzeria fiammante (l’apparato muscolo-scheletrico) e il pieno di carburante (alimentazione), ma se si accendono continuamente spie nell’auto (dolori e problematiche), il Nostro corpo si ritroverà a funzionare male, consumando di più, o proprio non funzionare. Tutto questo accade quando teniamo dentro o “vomitiamo” la nostra rabbia verso l’esterno, quando siamo stressati “ma non molliamo”, quando siamo ansiosi “ma tanto prendo un ansiolitico e via”, quando siamo impauriti (ma non devo farlo vedere!), ecc. Qualunque sia la problematica (conscia o inconscia) le conseguenze saranno rigidità muscolari o articolari: questo avviene perché i problemi che la nostra vita ci porta ad affrontare ci distolgono dal sentire come il nostro corpo si sta muovendo, ci porta a fare dei movimenti scorretti che possono portare, a lungo andare, a problematiche quali artrosi, artriti, problemi alla cartilagine, infiammazioni, fratture, ecc.

In psicologia le correlazioni corpo-mente sono da tempo conosciute, e vengono studiate dalla psicosomatica.

Nel suo libro “Metamedicina, ogni sintomo è un messaggio”, la dott.ssa Rainville parlando di questa articolazione ci informa che “le anche rappresentano la nostra determinazione ad andare avanti”. In altre parole, i dolori alle anche sarebbero correlati all’indecisione: semplicemente ci ritroviamo divisi, una parte di noi vorrebbe andare da una parte e un’altra parte vorrebbe andare in un’altra direzione. Il movimento viene così “bloccato” e questo può portare anche a dolori alle gambe e alla schiena. E se non crediamo alla psicosomatica, questo è stato confermato dal collegamento che esiste grazie all’apparato nervoso fra zona lombare, anche e gamba (vedi articolo dell’anatomia dell’anca).

Un’altra chiave di lettura è data dal fatto che l’anca è una delle articolazioni più mobili del nostro corpo, mobilità che è collegata alla nostra capacità di stare nel mondo di tutti i giorni e la mobilità nel nostro mondo interno.

Anche che possono essere collegate anche all’altra sua importante funzione: abbandoni, rifiuti o altri accadimenti improvvisi nella nostra vita possono farci perdere “in stabilità”.

Anca e “Alimentazione”

Un’altra possibile causa dei problemi alle anche è dovuta dal sovrappeso. Infatti, maggior peso si traduce anche in maggior carico sulle anche, che vanno incontro più facilmente a usura e dolori. Questo è spiegato semplicemente dalle leggi della fisica: ogni kg in più nel nostro corpo viene moltiplicato per 6 volte su questa articolazione. Se non ci credete che chili di troppo non facciano così male, fatevi una settimana con uno zaino sulle spalle con 5/10 kg e poi fatemi sapere come va!

Ribadiamo nuovamente il concetto: l’alimentazione è il carburante della Nostra macchina. Se immettiamo un carburante di bassa qualitànel Nostro corpo, questo andrà più facilmente incontro a stress: più raffinato sarà il Nostro cibo, più sarà difficile digerirlo.

Inoltre, se introducessimo, per esempio, della benzina nel motore a gasolio, la nostra macchina si ingolferebbe. Quindi, immettendo il cibo sbagliato nel Nostro corpo, questo lavorerebbe male: meteorismo, gastriti o simili. Il mio consiglio è quello di rivolgerVi sempre a dietologi o dietisti qualificati, che personalizzino un piano per Voi.

Ci sono molti fattori che possono cambiare la Nostra alimentazione. Ad esempio, quello che mangiamo in adolescenza potrebbe farci male in età più avanzata. Inoltre, possono esserci dei cibi più difficili da digerire per colpa di alcune allergie o intolleranze o altre problematiche: per es., la mia dietologa mi sconsigliò di mangiare cibi come gli spinaci (ricchi di ossalati) perché mi stavo rimettendo da un problema di calcoli renali.

Un mio personale consiglio: se sentiamo che ci fa male un determinato cibo, che gonfia, potremmo già capire che è come fosse veleno ed eliminarlo e/o mangiarne meno.

Come risolvere? Il Massaggio Posturale Endogeno.

Se la problematica a livello dell’anca non passa con i metodi classici, al terapista é richiesto una visione olistica. In questo modo sarà possibile capire e interpretare il dolore. Risolvere il dolore (o l’infiammazione o il trauma), è importante per poter sopportare tutto quello che facciamo nella nostra vita, ma oltre a questo bisogna andare alla causa del problema, per poterlo risolvere.

È proprio per questo che le Aree e i punti visti in questo articolo devono essere trattati dopo un attento approfondimento della Vita della persona (stili di vita, lavoro, sport: tutti dati che servono per capire meglio di cos’ha bisogno la persona) e insieme a un Riequilibrio generale (che è mirato sulla persona, trattandosi di fatto di un trattamento personalizzato).

Il Trattamento dei punti e delle aree viste nell’articolo, se non correttamente trattate portano come CONSEGUENZA ad usura, alterazioni (iperlordosi, cifotizzazione), e deformazioni ossee (ad es. artrosi, stenosi, ernie, spine ossee, ecc.).

Per risolvere le problematiche all’anca è utile il Massaggio Posturale Endogeno una metodica di lavoro che ho sviluppato negli anni. Il Massaggio Posturale Endogenopermette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

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