Dolori al piede? Anatomia e patologie Dolori al piede? Anatomia e patologie

Dolori al Piede?

Anatomia e patologie.

L’articolazione del piede è la più distale (distante dal centro del corpo).

I piedi hanno svariati compiti:

  • sostegno: sui piedi grava il peso di tutto il nostro corpo,
  • ci permettono di camminare, correre, saltare.

Se uniamo questi due punti al fatto che li chiudiamo in calzature strette, possiamo già farci un’idea del perché sono soggetti a così tante problematiche.

In questo articolo parleremo di com’è formato il piede e quali sono le principali patologie.

Anatomia del piede.

L’articolazione del piede è una delle più complesse esistenti nel nostro corpo.

Per parlare delle principali patologie del piede per fortuna basterà parlare delle componenti più importanti.

Le articolazioni sono ben 33, e si formano grazie a un centinaio fra muscoli, tendini e 26 ossa.

Le ossa del piede sono così distribuite:

  • Tarso (7): astragalo, calcagno, scafoide, 3 cuneiformi e cuboide. Sono ossa brevi.
  • Metatarso (5). Sono ossa lunghe.
  • Falangi (14): 5 falangi distali, 4 intermedie e 5 prossimali. L’alluce fa eccezione, in quanto ne contiene solo 2.

Queste strutture formano i cosiddetti archi:

  • Le ossa metatarsali, quelle tarsali e le metatarsali costituiscono l’arco longitudinale mediale
  • Tra calcagno e le teste metatarsali c’è l’arco laterale.

Gli archi hanno la funzione di sopportare il carico del corpo con il minimo dispendio energetico

Inoltre difendono i nervi e le strutture della circolazione sanguigna della pianta del piede.

Se per qualche motivo l’arco diventa più pronunciato o si abbassa si possono creare varie problematiche a carico del piede.

Possiamo dividere inoltre il piede in 3 zone:

  • Retropiede: formato da astragalo e calcagno (quest’ultimo osso è collegato tramite il tendine d’Achille alla muscolatura del polpaccio)
  • Mesopiede: formato dai cuneiformi, dal cuboide e dallo scafoide.
  • Avampiede: la parte “anteriore” del piede, formata da metatarsi e falangi.

Inoltre possiamo distinguere il piede in:

  • parte dorsale (la parte superiore),
  • parte plantare (la parte inferiore, quella che poggia a terra, chiamata anche pianta del piede).

Proprio la parte plantare fornisce l’appoggio del piede che è relativamente stabile.

I 3 punti che permettono la stabilità sono: archi plantari, dita dei piedi e muscoli e legamenti.

È molto difficile parlare di completa stabilità del piede perché ci sono continui piccoli basculamenti. Se volessimo però trovare il centro della stabilità lo troveremmo tra le articolazioni dei metatarsi e le dita del piede. Ogni volta che spostiamo il nostro baricentro, le ossa del piede si muovono e con essa tutto il sistema articolare (e non solo) del piede e del nostro corpo).

Possiamo verificarlo con una visita che mostri l’impronta del nostro piede: in un piede che non presenta problematiche saranno ben visibili l’apice delle dita, i metatarsi (le loro teste, per esattezza), il bordo esterno del piede e il tallone.

Patologie del piede.

In questa sezione vedremo le principali patologie del piede. Per ognuna verrà delineata una spiegazione generale e alcuni consigli frutto della mia esperienza lavorativa. Per alcune di esse è presente un articolo dedicato che va ad approfondirne la tematica (che potrete vedere in quanto evidenziato). Se non doveste trovare la problematica che vi affligge, potrete sempre richiedere più informazioni sul trattamento nel modulo in basso o chiamando telefonicamente.

Tendinopatie a livello del piede e della caviglia.

Tendinopatia tendine achille. Il tendine d’Achille è il tendine più grande e con maggior volume di tutto il corpo. Parte terminale dei muscoli facenti parte del tricipite della sura (gemelli o gastrocnemio e soleo), si inserisce a livello del calcagno. Scendendo verso il basso restringe le sue dimensioni, e questa risulta essere la parte meno vascolarizzata e quella più soggetta a tendiniti.

Possiamo distinguerle in:

  • Tendinite: infiammazione del tendine,
  • Tenosinovite: infiammazione del tendine e della sua guaina sinoviale,
  • Entesopatia: tendinite situata sull’inserzione del tendine sull’osso.
  • Morbo di Haglud: dolore del calcagno posteriore caratterizzato da ispessimento dei tessuti molli nell’inserzione del tendine d’Achille, associato a borsite situata nel retro del calcagno e tendinite achillea. La causa è una compressione del tendine e dei tessuti molli tra l’osso e il bordo della calzatura.

Spina calcaneare: è una spina che cresce solitamente alla base del calcagno. La causa potrebbe essere un’eccessiva trazione della pianta del piede. La pianta del piede è meno elastica e come conseguenza risulta più rigida.

Alluce rigido: da non confondersi con l’alluce valgo, in quanto in questo caso si parla solitamente di artrosi a carico dell’articolazione metatarso falangea. L’artrosi del piede provoca rigidità tale da rendere poco mobile il dito del piede. Come conseguenza avremo problemi nella camminata perchè non si riesce a “tirare su del tutto” (iperestendere) l’alluce. Come compenso ruotiamo verso l’esterno il piede cambiando i carichi e la postura: questa condizione può provocare problemi lombari (ad esempio mal di schiena o sciatalgie) e problemi a carico del bacino (ad esempio pubalgia).

Alluce valgo: in questa problematica si verifica una deformazione a carico dell’articolazione del primo dito del piede. A livello visivo vedremo l’alluce che ha un’angolazione eccessiva.

Oltre a dolore e infiammazione, se non correttamente trattato, l’alluce valgo può provocare deformazioni nelle dita vicine, borsiti, problemi dermatologici (calli e duroni, per esempio). Per saperne di più potreste leggere i seguenti articoli:

Dito a martello: colpisce principalmente il secondo dito del piede (più raramente terzo e quarto). Il dito si presenta con una caratteristica forma “ad artiglio”. I sintomi sono: dolore sopratutto nella camminata e quando il dito è sottoposto a pressione eccessiva.

Metatarsalgia: letteralmente “dolore al metatarso”, la metatarsalgia è un processo infiammatorio a carico dei muscoli e delle articolazioni metatarsali, fra le dita del piede e il tarso. Un esempio di questa problematica è il Neuroma di Morton.

Fascite plantare: la Fascite plantare è un processo infiammatorio. Può essere secondario a un trauma cronico ripetuto, che coinvolge la fascia plantare, più facilmente nella sua inserzione sul calcagno.

Neuroma di Morton: Neuroma è un termine generico che definisce un rigonfiamento del moncone prossimale di un termine reciso. È costituito solitamente di una massa aggrovigliata di cellule nervose, e normalmente è doloroso. Il neruroma di Morton si riscontra frequentemente nel terzo spazio intermetatarsale. I sintomi consistono in dolore fra le teste metatarsali (fra le dita) che generalmente aumenta nella camminata. Toccando la zona si sente dolore e quando ci comprimono le teste metatarsali si può sentire un “clic”. Si può sentire un formicolio che non è associato a ipoestesia (ovvero la perdita reale di parziale o totale sensibilità nelle sue diverse forme).

Trattamento con il Massaggio Posturale Endogeno

Se le problematiche al piede viste precedentemente non passano con gli interventi classici è perché i Trattamenti non sono stati effettuati sulla vera Causa, ma su una conseguenza. È come avessimo lavorato per tutto il tempo su un buco su un muro di casa nostra, rattoppandolo con le più moderne tecniche. Dimenticandoci però che magari quel buco poteva essere creato da una perdita d’acqua o qualcos’altro.

É indispensabile allora che il terapista adotti una visione olistica, in modo da capire e interpretare l’origine de dolore.

Con questo non voglio dire che risolvere il dolore (o l’infiammazione o il trauma) non sia importante: infatti aiuta a sopportare tutto quello che facciamo giornalmente nella nostra vita.

Oltre a questo bisogna andare alla causa del problema, per poterlo risolvere.

È indispensabile trattare l’individuo dopo un attento approfondimento della Vita della persona (stili di vita, lavoro, sport: tutti dati che servono per capire meglio di cos’ha bisogno la persona) per creare un Trattamento personalizzato, visto che tutti siamo diversi.

Bisogna rendersi conto che la problematica altro non è che una CONSEGUENZA che se trattata a sé stante potrà portare ad usura, alterazioni posturali (iperlordosi, cifotizzazione), e deformazioni ossee (ad es. artrosi, stenosi, ernie, spine ossee, ecc.).

Per risolvere le problematiche del piede è utile il Massaggio Posturale Endogeno, una metodica di lavoro che ho sviluppato negli anni. il Massaggio Posturale Endogeno permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

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