Come risolvere il gomito del golfista.
L’epitrocleite, conosciuta anche come “gomito del golfista”, è una condizione dolorosa che colpisce l’epitroclea, la parte interna del gomito. Questa condizione può causare dolore e disagio significativo, soprattutto durante le attività che coinvolgono la flessione del polso e la presa vigorosa. In questo articolo, esploreremo l’anatomia e la fisiologia dell’epitroclea, chi è più incline a sviluppare l’epitrocleite, come diagnosticarla e i trattamenti più efficaci disponibili.
Anatomia e Fisiologia dell’Epitroclea
L’epitroclea è una prominenza ossea situata sulla parte interna del gomito, dove il braccio si collega all’avambraccio. Quest’area è il punto di attacco dei muscoli e dei tendini che controllano la flessione del polso e delle dita. Quando questi tendini subiscono tensione eccessiva o microtraumi ripetuti, possono infiammarsi, causando l’epitrocleite.
Sintomi dell’Epitrocleite
- A livello di dolorabilità il dolore può essere presente inizialmente solo nella zona del gomito, se non trattato nella giusta maniera questo può spostarsi anche più giù, fino alla mano, con a volte spiacevoli sensazioni di “formicolio” o insensibilità (quasi ricordasse una sindrome del tunnel carpale).
- Il dolore inizialmente è presente di giorno, mentre eseguiamo l’attività che evoca il dolore, potrà diventare nostro compagno anche di notte, se non trattato nella giusta maniera.
- È difficile il movimento del gomito (piegarlo, portarlo dritto e/o muoverlo).
- L’epitrocleite può farvi diminuire la forza nel braccio: stringere una mano o impugnare una racchetta, ma anche semplici azioni quotidiane come aprire una porta o prendere una bottiglia d’acqua.
- A livello visivo la zona del gomito può essere gonfia, con assenza di rossore.
- A livello uditivo potreste sentire “scrosci” a livello del capitello radiale (dentro il gomito).
N.B. Ricordiamoci che ogni persona ha una storia personale diversa, quindi l’intensità e il numero dei sintomi può variare in base a vari parametri.
Chi Colpisce l’Epitrocleite
L’epitrocleite è più comune in individui che praticano sport che coinvolgono movimenti ripetitivi del polso e della mano, Questa problematica colpisce uomini e donne in un range d’età che va dai 30 e i 55 anni, ed è una delle sindromi più comuni colpendo l’1-3% della popolazione. Sebbene sia “gomito del golfista (nel caso il dolore sia nella zona interna del gomito)”, in realtà non sono solo gli sportivi i soggetti più colpiti.
Troviamo infatti tutti quei professionisti che per es. si trovano a stringere oggetti con forza (cacciaviti, borse, bagagli), usano martelli pneumatici; ma colpisce anche chi usa molto il mouse, chi cucina, usa trapani, aspirapolveri o stira.
Colpiti da questa problematica, troviamo questi ambiti lavorativi:
- impiegati,
- muratori, idraulici, imbianchini e in genere chi lavora nell’edilizia,
- casalinghe o imprese di pulizie,
- cuochi e macellai (uso di coltelli),
- giardinieri (pensate alla presa di varie seghe elettriche o soffiafoglie o rastrelli),
- hobby come la scrittura.
Come Diagnosticare l’Epitrocleite
La diagnosi di epitrocleite è principalmente clinica, con lo specialista che applica pressione sull’epitroclea e valuta la sensibilità durante la mobilizzazione dei flessori del polso. In caso di dolore, si evidenziano campanelli d’allarme. Gli esami strumentali come l’ecografia permettono una valutazione dettagliata di muscoli e tendini, mentre la radiografia è utile per escludere la presenza di calcificazioni, specialmente in fasi croniche della condizione.
L’esame obiettivo completo per la diagnosi del gomito coinvolge la valutazione manuale dell’articolazione e specifici test. Il test di Mills implica la flessione passiva del polso per rilevare eventuali sintomi dolorosi, mentre il test di Cotzen valuta l’estensione attiva contrastata del polso. Ulteriori valutazioni includono la sensibilità del gomito alla palpazione.
Trattamenti Efficaci per l’Epitrocleite
La gestione dell’epitrocleite solitamente inizia con trattamenti conservativi:
- Riposo: Il riposo dalla causa scatenante è spesso la prima linea di trattamento. Questo può richiedere una temporanea interruzione delle attività che causano dolore.
- Ghiaccio: L’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata può aiutare a ridurre l’infiammazione e il dolore. Se la zona fosse rigida invece è consigliato il calore (borsa dell’acqua calda o simili).
- Farmaci anti-infiammatori: Il medico può prescrivere farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore e l’infiammazione.
- Masso Fisioterapia: Un masso fisioterapista specializzato può sviluppare un programma di esercizi specifici per migliorare la forza e la flessibilità dei muscoli coinvolti.
- Tutore: Nei casi più gravi, l’uso di un tutore può aiutare a ridurre la tensione sui tendini dell’epitroclea durante le attività quotidiane.
Altri consigli.
Per rendere più efficace il trattamento bisognerà inoltre migliorare anche “l’igiene” posturale:
- se il problema è nato con lo sport, cerchiamo di migliorare la tecnica: il ritorno all’attività sportiva e il ripetere esercizi in maniera scorretta riporterà il nostro gomito ad infortunarsi e “ricreare” l’epitrocleite (recidiva).
- Se il problema è nato con il lavoro, cerchiamo di correggere la nostra posizione. Come abbiamo visto, anche altre parti del corpo (come la zona cervicale) possono creare problemi. Quindi una postura migliore migliorerà non solo questa problematica ma anche il nostro Benessere/la nostra Salute generale.
Massaggio Posturale Endogeno
Se la problematica dell’epitrocleite non è passata con gli interventi classici è perché i Trattamenti non sono stati effettuati sulla vera Causa, ma su una conseguenza. È come avessimo lavorato per tutto il tempo su un buco su un muro di casa nostra, rattoppandolo con le più moderne tecniche. Dimenticandoci però che magari quel buco poteva essere creato da una perdita d’acqua o qualcos’altro. E finché non trattiamo quella perdita d’acqua, il buco potrà aprirsi ancora e ancora, mandando in malora migliaia di euro spesi per “fantomatiche tecniche moderne”.
É indispensabile allora che il terapista adotti una visione diversa, che non sia basata sulla sintomatologia ma sulla reale causa, diversa da persona a persona.
Con questo non voglio dire che risolvere il dolore (o l’infiammazione) non sia importante: infatti aiuta a sopportare tutto quello che facciamo giornalmente nella nostra vita.
Oltre a questo bisogna risalire alla causa del problema, per poterlo risolvere.
È indispensabile trattare l’individuo dopo un attento approfondimento della Vita della persona (stili di vita, lavoro, sport: tutti dati che servono per capire meglio di cos’ha bisogno la persona) per creare un Trattamento personalizzato, visto che tutti siamo diversi.
Bisogna rendersi conto che la problematica altro non è che una CONSEGUENZA che se trattata a sé stante potrà portare ad usura, alterazioni posturali (iperlordosi, cifotizzazione), e deformazioni ossee (ad es. artrosi, stenosi, ernie, spine ossee, ecc.).
Per risolvere le problematiche dell’epitrocleite è utile il Massaggio Posturale Endogeno, una metodica di lavoro che ho sviluppato negli anni. Il Massaggio Posturale Endogeno permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.
Inoltre, sopratutto per la problematica di epitrocleite è indispensabile un programma riabilitativo che possa far regredire la patologia.
Il Massaggio Posturale Endogeno mi permette di lavorare direttamente sulla causa dell’epitrocleite, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per permettere un percorso di Trattamenti personalizzato).
Conclusione
L’epitrocleite può essere una condizione dolorosa che limita la capacità di svolgere attività quotidiane e sportive. Tuttavia, con la diagnosi precoce e il trattamento appropriato, la maggior parte delle persone può ottenere un sollievo significativo dai sintomi e tornare alle loro attività preferite. È importante consultare un medico se si sospetta di avere l’epitrocleite per stabilire un piano di trattamento mirato alle proprie esigenze.