Ernia e Palestra. L'ernia del disco può non essere dolorosa. Il Massaggio Posturale Endogeno aiuta a riequilibrare il corpo. Nel caso di Marco, con ernia L4-L5, il trattamento ha ridotto il dolore e migliorato la mobilità. Ernia e Palestra. L'ernia del disco può non essere dolorosa. Il Massaggio Posturale Endogeno aiuta a riequilibrare il corpo. Nel caso di Marco, con ernia L4-L5, il trattamento ha ridotto il dolore e migliorato la mobilità.

Ho un’ernia, non posso fare palestra?

Che cos’è l’ernia

L’ernia è una condizione in cui un tessuto o una parte di un organo fuoriesce dalla sua posizione normale attraverso un’apertura o un punto di debolezza nella struttura che lo contiene. Esistono diversi tipi di ernia, ma quella comunemente associata al mal di schiena è l’ernia del disco intervertebrale. Quest’ultima si verifica quando il nucleo polposo di un disco vertebrale si sposta oltre la sua posizione normale, premendo sulle strutture nervose vicine.

Anatomicamente, la colonna vertebrale è composta da vertebre intervallate da dischi intervertebrali che fungono da ammortizzatori. Questi dischi sono costituiti da un nucleo interno gelatinoso e un anello esterno fibroso che lo contiene. Quando l’anello esterno si danneggia o si indebolisce, il nucleo può fuoriuscire, causando l’ernia.

Cause dell’ernia


Le cause dell’ernia possono essere molteplici e variano da fattori genetici a comportamenti quotidiani scorretti. Tra le principali, troviamo:

  • Sovraccarico meccanico: sollevare carichi pesanti senza una corretta tecnica può provocare un’eccessiva pressione sui dischi intervertebrali.
  • Traumi: incidenti o cadute possono danneggiare l’anello fibroso dei dischi.
  • Postura scorretta: mantenere posizioni errate per lungo tempo può generare uno stress cronico sui dischi.
  • Invecchiamento: con il passare del tempo, i dischi perdono idratazione e diventano più fragili.

Sfatare il mito: l’ernia non è sempre dolorosa

Un errore comune è associare automaticamente l’ernia a un dolore insopportabile. In realtà, molte persone convivono con ernie asintomatiche senza mai rendersene conto. Questo è dimostrato da studi di imaging: un numero significativo di individui presenta ernie senza riportare alcun sintomo.

Perché questo accade? Ecco alcune motivazioni:

  1. Assenza di compressione nervosa: Non tutte le ernie esercitano una pressione significativa sui nervi spinali. Se il nucleo polposo non comprime le strutture nervose, è improbabile che insorga dolore.
  2. Capacità di adattamento del corpo: In alcuni casi, il corpo riesce a compensare la presenza dell’ernia attraverso meccanismi di adattamento posturale e muscolare.
  3. Infiammazione minima o assente: Il dolore associato all’ernia è spesso correlato all’infiammazione delle radici nervose. Se questa è ridotta o inesistente, il paziente potrebbe non avvertire alcun fastidio.
  4. Posizione dell’ernia: La posizione specifica dell’ernia rispetto alle strutture nervose è cruciale. Un’ernia centrale, ad esempio, potrebbe non irritare alcun nervo.
  5. Condizioni personali: La soglia del dolore varia da persona a persona, e ciò che per qualcuno è debilitante, per un altro può essere tollerabile o addirittura impercettibile.

Sfatare questo mito è fondamentale per evitare allarmismi inutili. La diagnosi di un’ernia, specie se asintomatica, non deve automaticamente limitare le attività quotidiane, inclusa la palestra o lo sport, ma piuttosto richiede una gestione attenta e personalizzata.

Ernia e palestra: movimenti da evitare e precauzioni

L’ernia del disco è spesso associata a movimenti scorretti o sovraccarichi eccessivi che sollecitano in modo improprio la colonna vertebrale. In palestra, alcuni esercizi possono favorirne l’insorgenza o aggravare una condizione preesistente, specialmente se eseguiti con tecnica scorretta o carichi elevati.

Movimenti che possono favorire l’ernia

Alcuni movimenti aumentano il rischio di erniazione del disco intervertebrale, soprattutto se eseguiti in condizioni di debolezza muscolare, postura scorretta o affaticamento:

  • Sollevamenti con carico eccessivo: esercizi come squat, stacchi da terra e military press con pesi elevati creano una forte pressione sulla colonna, aumentando il rischio di danni ai dischi.
  • Torsioni brusche con carico: movimenti rotatori della colonna con resistenza, come il Russian twist con manubrio, possono sollecitare eccessivamente i dischi intervertebrali.
  • Flessioni forzate della colonna: esercizi come il sit-up tradizionale o il crunch con peso possono aumentare la pressione sui dischi lombari, favorendone la degenerazione.
  • Esercizi di iperestensione forzata: il back extension con sovraccarico può stressare eccessivamente la regione lombare se non eseguito correttamente.

Movimenti che aggravano l’ernia

Se un’ernia è già presente, alcuni esercizi possono peggiorare i sintomi e aumentare il rischio di infiammazione o compressione nervosa:

  • Stacco da terra e squat pesanti: questi esercizi, se non eseguiti con una tecnica perfetta, possono aumentare la pressione sui dischi.
  • Affondi con bilanciere: il carico sulla colonna durante il movimento può intensificare il dolore in presenza di un’ernia lombare.
  • Esercizi di torsione con carico: come il woodchopper con cavi, possono aggravare la compressione sulle radici nervose.
  • Corsa su superfici dure: sebbene non sia un esercizio di palestra, può peggiorare i sintomi aumentando i microtraumi sulla colonna.

Come allenarsi in sicurezza

Chi soffre di ernia o vuole prevenirla dovrebbe concentrarsi su esercizi di rinforzo del core, miglioramento della mobilità e tecniche corrette di sollevamento. È fondamentale mantenere una buona postura, evitare movimenti bruschi e preferire esercizi a corpo libero o con macchine guidate per ridurre il rischio di sovraccarico.

Se vuoi cominciare con la mobilità, ecco alcuni esercizi utili:

Come risolvere con il massaggio posturale endogeno

Il Massaggio Posturale Endogeno rappresenta una soluzione efficace e personalizzata per affrontare le problematiche legate all’ernia, anche nei casi asintomatici o con sintomi lievi. Questo approccio considera l’individuo nella sua totalità, andando oltre la semplice area del dolore o della lesione visibile.

L’obiettivo è identificare e trattare la causa primaria del problema, anziché concentrarsi esclusivamente sui sintomi. Attraverso una valutazione approfondita delle abitudini di vita, della postura e delle esigenze specifiche del paziente, si sviluppa un piano di trattamento mirato.

Il Massaggio Posturale Endogeno combina tecniche manuali avanzate con elementi di riflessologia plantare e metamerica. Questo permette di:

  • Ridurre le tensioni muscolari che possono contribuire al sovraccarico dei dischi intervertebrali.
  • Migliorare la circolazione locale e ridurre eventuali processi infiammatori.
  • Favorire un riequilibrio posturale, prevenendo ulteriori complicazioni.

Un aspetto cruciale è il trattamento del diaframma e delle catene miofasciali, spesso coinvolti indirettamente nelle problematiche vertebrali. Migliorare la funzionalità respiratoria, infatti, può avere un impatto positivo sulla postura e sul benessere generale.

Caso clinico: trattamento con il Massaggio Posturale Endogeno
Marco, un uomo di 45 anni, si è rivolto al massofisioterapista lamentando un dolore intermittente nella zona lombare destra, irradiato talvolta verso la coscia. La risonanza magnetica ha evidenziato un’ernia del disco L4-L5. Nonostante la diagnosi, Marco non presentava deficit motori o neurologici significativi, ma il dolore gli impediva di svolgere regolarmente le sue attività sportive, incluso il sollevamento pesi.

Prima seduta
Durante la prima visita, si è effettuata una valutazione globale per identificare eventuali disfunzioni posturali e muscolari. Si è riscontrata una rigidità del diaframma e tensioni elevate lungo la catena miofasciale posteriore. Il massofisioterapista ha avviato un trattamento focalizzato su queste aree, utilizzando tecniche di rilascio miofasciale e massaggio profondo.

Trattamento specifico
Nelle sedute successive, l’attenzione si è concentrata sulla zona lombare e sull’addome, includendo manovre di decontrazione muscolare e mobilizzazione articolare. La riflessologia plantare è stata integrata per stimolare punti collegati alla colonna vertebrale, migliorando la risposta del corpo al trattamento.

Parallelamente, Marco è stato educato su come eseguire correttamente i movimenti quotidiani, inclusi i piegamenti, per ridurre il rischio di sovraccarico lombare.

Risultati
Dopo sei settimane di trattamento, Marco ha riferito una significativa riduzione del dolore e un miglioramento nella mobilità generale. Ha potuto riprendere gradualmente le attività sportive, adottando accorgimenti sulla tecnica e sull’intensità degli esercizi.

Questo caso evidenzia come il Massaggio Posturale Endogeno possa rappresentare un approccio efficace e non invasivo per gestire problematiche legate all’ernia, favorendo il recupero funzionale e prevenendo future recidive.

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