Meditazione e Nuoto. Il ritorno. Meditazione e Nuoto. Il ritorno.

Meditazione nel nuoto.

Il Ritorno in Acqua e le Emozioni del Recupero Tecnico

Meditazione e Nuoto. Come sono collegate queste due pratiche apparentemente così lontane da loro?

Esprimere il proprio sé nell’elemento acquatico è un viaggio oltre l’esercizio fisico: è una scoperta di emozioni, benessere e tecnica. Il nuoto, oltre a offrire vantaggi cardiovascolari e muscolari, diventa una meditazione rituale, un’esperienza sensoriale che allunga il corpo e rinvigorisce la mente. Questo racconto personale esplora il ritorno al nuoto, rivelando l’importanza della tecnica, le emozioni provate nell’acqua e come quest’esperienza diventi un’attività di meditazione e benessere, portando a una nuova consapevolezza di sé e del proprio corpo. Qui la mia esperienza personale.

Il ritorno al nuoto. “sensazioni” dopo un mese.

“Egli stava in piedi, facendosi accarezzare dalla brezza. Con un movimento degno del miglior ballerino, si tuffò in acqua. Le braccia, nondimeno inferiori a forza a quelle di Eracle, fendevano e tagliavano l’acqua come il coltello caldo nel burro. Le gambe, dotate di una forza cinetica incredibile, erano tali e quali un’elica di una barca. Ritmicamente braccia e gambe mulinavano nell’acqua. Il numero delle vasche era altissimo e la velocità andava di pari passo. Aveva un solo obiettivo: …..”

Sicuramente non a questi livelli, ma a Settembre, quando ho ricominciato a far nuoto libero, mi sentivo così. Potreste darmi del schizofrenico, del pieno di Sè, ma dopo due anni fermo, ho ricominciato a nuotare una sessantina di vasche buone (o 1,5 km che dir si voglia).

Nuoto libero. Tutta la corsia per me. Gli allenamenti preparati volta per volta.

Il numero di vasche aumentava di settimana in settimana, ma….

Ma non sentivo che la “sessione” fosse allenante. Il fiato non migliorava e anche nella velocità le cose non cambiavano.

Sentivo che se avessi continuato così, da solo, non avrei più migliorato il mio livello.

Così, mi sono iscritto a un corso di scuola nuoto. È stato bello riscoprire di avere una buona tecnica di base. Ma è stato ancora più bello scoprire a 38 anni di aver ancora tante cose da imparare.

Sto scoprendo quanto la tecnica in acqua sia importante: nella bracciata, nel movimento delle gambe, e nella respirazione (così diversa da quello che siamo abituati a fare fuori dall’acqua).

Ho scoperto perfino che posso migliorare a rana: le anche sono un po’ bloccate, ma sto imparando per bene tutti i tempi di questo stile che, diciamoci la verità, non ho mai amato.

Perfino nel dorso, dove sono sempre stato forte, sento di poter migliorare ancora qualche cosa: ho capito perfino come mai mi spostavo troppo a sinistra mentre nuotavo (e non riguarda la politica).

Concludiamo dicendo che i benefici dopo un mese si fanno già vedere: mi vedo più bello, più magro, più intelligente e più simpatico e più modesto!

Tornando seri…. I benefici dello sport a livello cardiovascolare, polmonare, articolatorio, muscolare, di benessere generale, salutistico e mentale li conoscete (spero).

Quello di cui voglio parlarVi è la mia personale sensazione dopo un mese di scuola nuoto.

È stato difficile rimettersi in discussione. Le prime volte il mio corpo non ricordava alcune cose e ho dovuto letteralmente riprendere alcuni concetti teorici. C’erano volte in cui i miei muscoli gridavano dal dolore e la respirazione andava, o volte in cui i miei muscoli giravano a 1000 ma arrivavo alla fine della serie che pensavo di non avere più ossigeno in corpo.

Sono (ri)partito da 38 vasche e ieri (05-11-2021) sono tornato a farne 56 con una “galoppata” buona. Oggi che sto scrivendo sento i muscoli “budinosi”.

Ogni volta che il mio corpo si abitua, c’è sempre una sessione d’allenamento che fa alzare l’asticella.

Ma non è neanche questo il punto (o meglio, non solo).

Cazzo, io amo l’acqua.

Adoro la sensazione che dà al mio corpo quando ci entro. Adoro il momento in cui entro con la mano e anche se solo per un piccolo istante mi sembra realmente di aver vinto contro la natura. Ora che la tecnica è migliorata, mi piace la sensazione di allungamento in acqua e la resistenza che questa fa al mio corpo.

Amo la sensazione di benessere quando esco dall’acqua. La notte dormo come un bambino. Mi è diventato più facile studiare e a lavoro alcune articolazioni ringraziano (qualcuno in sala ha detto ginocchia?).

Di più. Andare a nuoto mi emoziona. Prima di cominciare la lezione, mi piace sedermi a bordo vasca e guardare il movimento dell’acqua. Lo faccio anche a fine lezione. È una visione rilassante per me. Finché nuoto il mio cuore batte forte, non solo per la fatica. Sento più carica.

Ho degli insegnanti meravigliosi, amanti del nuoto ancor prima che maestri (riversano il loro sapere agli altri, per farli migliorare e farli crescere).

Infine, il nuoto è una vera e propria meditazione. Ogni volta che penso a qualcosa di esterno (lavoro) o mi sto autocelebrando, qualcosa nella nuotata cambia: questo crea una nuotata “sporca”, meno qualitativa e che mi fa consumare di più. Bisogna pensare a una bracciata e poi l’altra, battere le gambe, mettere insieme il tutto e respirare. I 4 tempi della bracciata, la spinta a fine vasca. Allungarsi, spingere bene sott’acqua, abbassare il numero di bracciate. E una volta che ce l’hai fatta, sorridere come un bambino, perché il tuo corpo lo sta facendo diventare naturale. E poi ripartire, a mettere una bracciata dietro l’altra, con le gambe dietro che battono, come a trasformarlo in un personale “rituale”….

 Ma di questo ne parleremo più avanti…

Ritorno al nuoto: scopri come la pratica migliora la tecnica, benessere e offre una meditazione unica. Emozioni e benefici riassunti dopo un mese.

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