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Venezia: Tra Gentrificazione, Cristallizzazione e il Tramonto dei Veri Veneziani.

Venezia. Questa città, un tempo rinomata per la sua bellezza, la sua cultura e la sua anima unica, ora si trova ad affrontare una crisi profonda che ha colpito le sue fondamenta già barcollanti. La città, oggi patrimonio dell’umanità, si sta trasformando sempre più in una sorta di Disneyland per turisti, mentre i suoi abitanti storici, i veri veneziani, sono sempre più rari. Questo fenomeno è alimentato da una combinazione di gentrificazione, cristallizzazione e spopolamento, che sta lentamente trasformando Venezia in una città fantasma.

2 Gentrificazione: la metamorfosi delle fondamenta

La gentrificazione è un processo di inborghesimento insidioso che ha colpito molte città in tutto il mondo, e Venezia non ne è immune.

Con il passare degli anni, le case veneziane sono diventate sempre più succulente per gli investitori stranieri e nazionali, che le hanno acquistate per trasformarle in residenze di lusso o in affittacamere per turisti.

Gli appartamenti che un tempo erano abitati da famiglie veneziane sono stati trasformati in appartamenti vacanza, Questo porta ad un aumento dei prezzi degli immobili che rende sempre più difficile per i veneziani rimanere nella propria città.

Un esempio pratico di questo fenomeno lo troviamo nei quartieri storici di Cannaregio e Dorsoduro che sono stati trasformati in una sorta di “Venezia per i ricchi”, dove gli appartamenti vengono acquistati come investimento o seconda casa. Questo fenomeno di gentrificazione non solo spinge i veneziani fuori dalla propria città, ma anche snatura l’autenticità e il tessuto sociale della comunità.

3 Cristallizzazione: l’immortalità congelata nel tempo

Venezia è nota sicuramente per la sua bellezza senza tempo, ma questa caratteristica ha portato alla cristallizzazione della città.

Il desiderio di preservare il suo aspetto storico ha portato a un congelamento del suo sviluppo urbano.

Mentre molte città si sono adattate ai cambiamenti moderni, Venezia sembra essere rimasta ferma nel tempo, diventando in tutto per tutto un museo all’aperto piuttosto che una città viva.

Questo ha contribuito a creare un’atmosfera irreale, dove i turisti possono sentirsi come se stessero visitando un set cinematografico piuttosto che una comunità reale.

In altre parole, il tempo si è congelato nel suo splendore rinascimentale per soddisfare le esigenze dei turisti.

Le rigide norme di conservazione del patrimonio storico impediscono qualsiasi forma di innovazione architettonica o sviluppo urbano che potrebbe rispondere alle esigenze moderne della città. Questo crea una sorta di paradosso: Venezia è ammirata per la sua bellezza storica, ma al tempo stesso soffre per l’incapacità di adattarsi ai cambiamenti del mondo contemporaneo.

O forse dovrebbe essere il mondo contemporaneo ad adattarsi alle esigenze di Venezia?

4 Disneyland: il prezzo della fama

La fama di Venezia come destinazione turistica di classe mondiale ha portato con sé un prezzo molto alto. La città è diventata sempre più dipendente dal turismo per sostenere la sua economia, e questo ha portato a una serie di conseguenze negative. Le vie principali sono spesso sovraffollate di turisti, mentre i negozi e i ristoranti che una volta servivano la comunità locale sono stati sostituiti da quelli che puntano esclusivamente sul consumismo, come le botique di lusso e catene internazionali. Questo ha creato una sorta di “Disneyland” Venezia, dove vivere la città è un’esperienza svendutra a scopi commerciali, perdendo quel senso di autenticità che una volta era il cuore pulsante della città.

Abbiamo visitatori pronti a sperimentare una versione idealizzata della città, con gondolieri in costume, maschere veneziane e una miriade di negozi di souvenir. Dietro questa facciata da cartolina, si nasconde una città che sta perdendo la propria anima.

5 Venezia patrimonio UNESCO.

Essere designata come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO è stato sicuramente un riconoscimento prestigioso per la città di Venezia, che sottolinea il suo valore universale e la sua importanza culturale per l’intera umanità.

Tuttavia, questa designazione comporta anche il classico rovescio della medaglia: mentre attira ancora più turisti desiderosi di vivere l’esperienza di questa città unica al mondo, aumenta al tempo stesso anche la pressione sul suo fragile ecosistema urbano.

L’arrivo massiccio di turisti mette sotto stress le risorse della città, danneggia le strutture storiche e crea tensioni sociali tra i residenti e i visitatori. La commercializzazione e l’omogeneizzazione del tessuto urbano accelerano il processo di declino, trasformando Venezia in una sorta di parco tematico privo di autenticità e vitalità, come visto precedentemente.

Quindi, mentre la designazione di Patrimonio dell’Umanità porta l’attenzione globale su Venezia, può essere anche causa dell’accelerazione del suo declino, a meno che non venga gestita con attenzione attraverso politiche di gestione del turismo e strategie di sviluppo urbano sostenibile.

Forse pensarla in questo modo va contro il consumismo imperante odierno?

6 La città fantasma: il lamento dei veri veneziani

La conseguenza più deprimente di tutte forse è proprio lo spopolamento della città. I veri veneziani, le persone che hanno vissuto e respirato Venezia per generazioni, stanno lentamente scomparendo. Costretti via dalle crescenti spese, dalla mancanza di opportunità di lavoro e dalla pressione del turismo di massa, molti veneziani hanno abbandonato le loro case per cercare fortuna altrove. Ciò che resta è una città vuota, una città fantasma che ha perso la sua anima.

Questo problema prende il nome di spopolamento.

Vi sembra strano? Se non ci credete, provate a farvi un giro a Venezia dopo mezzanotte (non nel periodo di Carnevale, ovviamente), e fatemi sapere cosa vedete.

Questo spopolamento non solo mina il tessuto sociale della città, ma anche la sua sostenibilità economica e ambientale.

Con la popolazione sempre più ridotta, Venezia rischia di perdere la sua vitalità e di diventare poco più di una scenografia vuota, destinata solo a impressionare i visitatori di passaggio.

7 Il futuro incerto di Venezia

Il destino di Venezia è incerto. Mentre continua a lottare con la gentrificazione, la cristallizzazione e lo spopolamento, è chiaro che la città deve fare dei cambiamenti radicali per sopravvivere.

Il governo locale deve trovare un equilibrio tra il mantenimento del suo patrimonio storico e la creazione di opportunità per i suoi residenti. Inoltre, deve essere trovato un modo per gestire il turismo in modo sostenibile, in modo da non soffocare la città che tutti ammirano.

Venezia ha bisogno di ritrovare la sua identità, di diventare di nuovo una città viva, popolata da veri veneziani che amano e curano il loro ambiente.

Proprio da questi concetti è nata l’idea del mio quadro… Quindi….

Immaginatevi una giornata a Venezia.

Cominciate con un giro al ghetto ebraico: qui, vi nutrite della sua storia.

Dopo la visita arriva l’idea “geniale”: visto che è da tanto che non fai un giro a Rialto, perchè non osservare un bellissimo scorcio di Venezia da questo famoso ponte?

Ed è lì, in mezzo a orde di turisti con il naso all’insù, uomini e donne con ciabatte firmate con calzini di spugna (che poi non prendevamo in giro gli stranieri proprio per questo fino a poco tempo fa?), “lasagne alla bolognese” (che sono tipicamente veneziane, vero?), pizza alla napoletana, hamburgher, cantucci e cannoli

mischiati ai baicoli e alle sarde in saòr, proprio lì ti ricordi di quanto Venezia ormai si sia trasformata.

Più che cristallizzata (forse da sempre per sua natura?), Venezia é diventata a tutti gli effetti un parco divertimenti.

Lo si capisce quando, usciti dalle vie battute dal turismo di massa, si entra in calli e sestrieri deserti: i cittadini veneziani lasciano il posto a cartelli “vendesi”, o “affittasi”, o “b&b nomeacchiappaturisti”.

Questa mia opera, il quadro che state vedendo, vuole allora essere una “cartolina veneziana”, che cattura quello che oggi per me rappresenta questa magnifica città.

Na’ moltitudine di foto che su instagram sarebbero piene di hastag, dove il “fotografo” immortala una serie di scorci e quando riguarderà le foto dubito si ricorderà esattamente dov’è stato.

Dove acchiappare un like in più prende il posto al qui e ora. Alla sensazione che solo una città costruita sull’acqua può (poteva) dare.

Oggi, un insieme di luoghi hanno cambiato la loro destinazione d’uso per venire incontro all’esigenza del turismo contemporaneo.

Una città che ad oggi, come un malato di Alzheimer si dimentica il suo passato, o se lo ricorda solo a sprazzi.

Probabilmente solo facendo una risonanza della città scopriremo che all’interno Venezia ha colori diversi da quelli che vediamo realmente.

E qui ora sorge una domanda: il quadro che vedete è solamente un’astrazione figurativa di una città o Venezia stessa è diventata astrazione di sé stessa?

Il pensiero olistico descrive una prospettiva critica e riflessiva sulla trasformazione di Venezia in un luogo prevalentemente turistico, con un’osservazione sul contrasto tra la rappresentazione estetica e l’esperienza vissuta. Emerge un’immagine della città che sembra aver perso parte della sua autenticità a favore di una visione distorta dettata dal turismo di massa. La domanda finale su Venezia come astrazione di sé stessa invita a riflettere sulla vera essenza della città.

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Venezia, Tecnica mista, 2023. Lorenzo Benetti.

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