Che cos’è, origini, cause e rimedi.
La Cellulite (più corretto chiamarla Panniculopatia Edemato fibrosa o PEFS), è un anormale deposito di cellule adipose e acqua a carico dello strato sottocutaneo.
Colpisce fino all’80% delle donne soprattutto in età fertile.
Bastano pochi trattamenti mirati e qualche accorgimento per “sconfiggere” questa problematica!
Origine della cellulite.
La Cellulite (PEFS) presenta più stadi.
Inizialmente si presenterà come malfunzionamento del microcircolo, a livello estetico si potrebbero presentare alcuni inestetismi (ad es. la pelle a buccia d’arancia).
Successivamente le cellule adipose vanno in sofferenza e tendono a rompersi, facendo fuoriuscire il loro interno negli spazi esterni alla cellula e creando le prime infiammazioni. Le cellule adipose richiameranno così altra acqua, con la conseguenza che si creerà una “congestione” della circolazione sanguigna rendendola ancora più bloccata e aumentando ulteriormente le infiammazioni.
Questo accumulo continuo di tessuto adiposo, ristagno linfatico e infiammazione danneggerà la persona creando ristagni linfatici, fragilità capillare, pelle a buccia d’arancia e tutti i fastidiosi inestetismi di cui molte donne sono afflitte.
Cause della cellulite.
Le cause della cellulite (PEFS) sono molteplici:
- ormonali,
- vascolari e linfatiche, ovvero capillari, ricircolo venoso e sistema linfatico che non funzionano al meglio,
- ritenzione idrica, che può essere causata dalla circolazione o un’assunzione errata di acqua,
- peso,
- patologie, ad esempio epatiche,
- alimentazione sbilanciata,
- problematiche intestinali,
- vestiario troppo attillati (tipo jeans o leggins),
- calzature non adatte,
- postura,
- ecc.
La PEFS è diversa per ogni persona e proprio per questo la causa potrà essere una delle voci che avete letto con le altre collegate.
Classificazione della cellulite.
Possiamo suddividere la cellulite (PEFS) in base a quanto è grave ed “esteticamente importante”:
- Primo stadio: ristagno di liquidi nelle zone più colpite da cellulite (cellulite edematosa)
- Secondo Stadio: in questo stadio compare la pelle a buccia d’arancia (cellulite fibrosa).
- Terzo stadio: a livello palpatorio la pelle ci sembrerà dura e irregolare, e sotto le nostre dita potremmo sentire anche dei fastidiosi noduli (macronoduli).
Le zone più colpite sono:
- esterno ed interno coscia,
- bacino, nella sua zona laterale,
- glutei,
- braccia.
Rimedi: Il Linfodrenaggio Vodder/Smith.
Il linfodrenaggio, o Drenaggio Linfatico Manuale, è il trattamento più usato per gli inestetismi. Quelle che seguono sono le indicazioni e le controindicazioni a questo trattamento.
Il capitolo delle indicazioni è ancora in via di sviluppo; non tutte le possibilità del Drenaggio Linfatico Manuale sono state scoperte e sfruttate convenientemente. Prenderemo in considerazione, per quanto riguarda l’aspetto terapeutico, i seguenti effetti: antiedematoso, sulle difese immunitarie, cicatrizzante, sul microcircolo, rigenerante, antalgica e rilassante.
Miglioramento della microcircolazione: Con il Drenaggio Linfatico si raggiunge lo scopo di migliorare la motilità intrinseca dei vasi agendo sull’efficacia dello svuotamento del linfagione e sulla ripresa della ritmicità delle contrazioni della sua muscolatura liscia.
Con la liberazione dei tessuti dal liquido interstiziale in eccesso si ottiene una migliore ossigenazione cellulare e un accelerazione dei processi di filtrazione riassorbimento a livello capillare sanguigno.
Tutto questo si traduce in un miglioramento del tono e dell’aspetto generale cutaneo. Il miglioramento del microcircolo viene sfruttato nel trattamento della cellulite, unitamente all’effetto antiedematoso. Se unito a sedute di mesoterapia andrà applicato prima della seduta stessa, per ottenere una migliore diffusione del liquido che verrà iniettato, e non dopo, perché asportando tutto ciò che era stato fatto nella mesoterapia, renderebbe vana l’inoculazione di quest’ultima.
Può essere usato dopo le sedute di agopuntura, affezioni circolatorie periferiche può trovare applicazione il Drenaggio Manuale.
Effetto antiedematoso. Appartengono a questa categoria gli ottimi risultati che sono stati ottenuti sugli edemi, soprattutto linfatici, sia primari che secondari ad intervento chirurgico sui linfonodi.
Non è possibile poter prevedere, allo stato attuale delle conoscenze, quante sedute di Drenaggio Linfatico Manuale occorrano per ottenere una riduzione duratura dell’edema. Al di là della differenza dei casi clinici, ogni paziente va trattato come un caso a sé stante, poiché ad uguale modalità di trattamento corrispondono spesso differenti risposte terapeutiche. In ogni caso, si ottiene con una certa rapidità un miglioramento soggettivo, con la scomparsa o la attenuazione delle parestesie e spesso anche del dolore.
Anche gli edemi alle mani e al viso, o dopo gli interventi chirurgici (soprattutto nel campo della chirurgia plastica ed estetica) risentono favorevolmente del trattamento di Drenaggio Linfatico Manuale.
Un altro caso in cui è sfruttato l’effetto antiedemoso è quello degli edemi allergici e post traumatici, sia che si tratti delle conseguenze della rimozione di un apparecchio gessato che di una banale distorsione.
Tutto questo va comunque inteso come misura sussidiaria e non eziologica, ovvero ogni cliente non dovrà sospendere per nessun motivo l’eventuale terapia medica in atto.
Effetto sulle difese immunitarie: In campo immunologico il Drenaggio Linfatico Manuale trova applicazione in tutti quei casi occorra migliorare l’immunità locale, come nei casi di acne, ferite chirurgiche o accidentali, facilità alla colonizzazione batterica o virale delle prime vie aeree, problemi di tipo dentario (parodontopatie) oppure dopo estrazioni anche multiple dentarie (in questo caso avremo effetto antiinfettivo, cicatrizzante e antiedemoso).
Non va applicato il drenaggio linfatico in caso di infezione in fasi acute poiché se ne favorirebbe la disseminazione. Va effettuato fuori il periodo di crisi anche il trattamento di infezioni ricorrenti le prime vie aeree.
Effetto cicatrizzante: Il metodo di drenaggio linfatico Vodder/Smith possiede un effetto favorente la cicatrizzazione, anche in caso di piaghe torbide o di ulcerazioni difficilmente curabili con i comuni metodi di disinfezione.
È anche indicato nel trattamento delle ferite in persone affette da diabete in cui sia compromesso il processo di cicatrizzazione, oppure in terapia con farmaci che potrebbero svolgere un effetto ritardante sulla cicatrizzazione.
Il meccanismo con cui agisce il Drenaggio Linfatico in questo senso si spiega con l’accelerazione della corrente di flusso linfatico. Con la linfa che ristagna vengono asportate, grazie a delle manovre del Drenaggio linfatico, anche le sostanze ad azione irritante che impediscono la detersione della ferita, e con l’arrivo di linfa «fresca» giungono nella zona lesa anche principi nutritivi con l’azione plastica e ricostruttiva sul tessuto.
Anche nell’ulcera varicosa (che cicatrizzano con difficoltà ricostruendo cute sottile e facilmente traumatizzabile) il Drenaggio linfatico permette una rapida guarigione con la ricostruzione di una superficie tonica e compatta, molto più resistente di quella che altrimenti si verrebbe a costruire in assenza di trattamento. Si utilizza dopo interventi chirurgici, in caso di piaghe da decubito, ustioni (a monte della zona interessata e tutto atono alla zona di lesione), in caso di tendenza alla formazione di cheloidi cicatriziali, ecc.
Effetto Rigenerante: Si trova soprattutto in campo geriatrico, con un miglioramento della nutrizione e della respirazione cutanee e con il promuovere un lento ma visibile miglioramento dell’aspetto della persona: la pelle perde il colorito grigio-giallastro proprio di alcune persone della cosiddetta «terza età» e si fa più rosea ed elastica. Con il miglioramento della nutrizione dei tessuti anche le aree più disidratate tornano ad avere compattezza e tono e la pelle perde l’aspetto desquamato e asfittico. Anche nel caso di fratture composte o dopo il riposizionamento ortopedico dei due monconi di frattura, applicando questa tecnica al di sopra della zona fratturata si è evidenziata radiologicamente una più rapida costituzione del callo osseo e speso in questi casi non si rende necessario posizionare un secondo apparecchio gessato.
Azione antalgica e rilassante: Grazie ai movimenti del Drenaggio Linfatico Manuale, lenti e ritmati, abbiamo spesso effetti sedativi e rilassanti. Questo favorisce in molti casi il sonno fisiologico in soggetti stressati o particolarmente affaticati. Si può dire che proprio per questa sua proprietà è il massaggio ideale per le stazioni termali, dove i pazienti ricercano il benessere psicofisico unitamente ad un periodo di riposo. Potrebbe rappresentare la valvola di sicurezza per molte persone che sommano ad una giornata faticosa un riposo notturno non ristoratore o insufficiente.
Come effetto antalgico troviamo applicazione nelle contratture muscolari, sugli strappi o sulle distorsioni, cui si associa utilmente anche l’effetto antiedematoso.
Controindicazioni Linfodrenaggio.
Divideremo le controindicazioni in due gruppi: assolute e relative.
Le controindicazioni assolute precludono completamente l’uso del Drenaggio Manuale linfatico. Le controindicazioni relative invece sono date da situazioni che potrebbero risentire sfavorevolmente il Drenaggio globale o eseguito senza nessuna precauzione, ma che sono influenzate in maniera positiva da un Drenaggio Linfatico ben eseguito e soprattutto dal rispetto di alcune fondamentali regole, quale quella di distribuire il lavoro settorialmente durante un arco di tempo che sia di settimane e non più di soli pochi giorni da un trattamento all’altro.
Controindicazioni assolute: Infezioni in fase acuta, tubercolosi, tumori maligni accertati o sospetti
Controindicazioni relative:Insufficienza renale, insufficienza cardiaca, asma, ipertiroidismo, vagotonia.
Rimedi: Alimentazione.
Per migliorare la cellulite potrebbe essere utile cambiare l’alimentazione. Molte volte si crede infatti di mangiare nel modo corretto, o che semplicemente togliendo alcuni alimenti e vedendo il peso calare anche la cellulite sparirà.
In realtà non è tanto il perdere peso che aiuterà a “debellare” la cellulite, ma la corretta alimentazione.
Quelli che seguiranno sono pertanto dei consigli generali, per una rieducazione alimentare personalizzata è sempre opportuno sentire il parere di un bravo nutrizionista o dietologo.
Prima di tutto, è importante bere almeno 1,5 – 2l d’acqua al giorno fuori pasto. L’acqua aiuta la depurazione dei tessuti e stimola il microcircolo, aiutando l’eliminazione di tossine e sale in eccesso. Il corpo, inoltre, con il giusto apporto di liquidi, non si sentirà in dovere di “immagazzinare” l’acqua creando ristagno di liquidi.
Sì ai cibi ricchi di fibre, che aiutano la mobilità (peristalsi) intestinale.
Da evitare cibi ricchi di sale (ad esempio salumi e formaggi) e insaccati e snack industriali, pizza, superalcolici (pieni di sostanze che non fanno altro che immagazzinare liquidi e che fanno ingrassare). È inoltre utile evitare cibi ricchi di zuccheri e grassi.
Altri cibi che consiglio:
- Benefici per il microcircolo, ricchi di antiossidanti, vitamina C, carotenoidi e vitamina B: ad esempio i frutti rossi (come frutti di bosco, broccoli o agrumi).
- Sarà utile mangiare cibi ricchi di liquidi con proprietà diuretiche (“eliminano l’acqua in eccesso”). Ad esempio ananas, asparagi,carciofi, cetrioli, lattuga e cipolle.
- Se si cercano bevande diuretiche è consigliato per esempio il thé verde (che non sostituisce l’apporto giornaliero di acqua).
Attenzione: questi sono consigli generali che non devono essere seguiti alla lettera stravolgendo la nostra vita quotidiana, in quanto ogni tanto è possibile fare uno strappo alla regola.
Inoltre, se vogliamo risolvere nel più breve tempo possibile questa problematica è bene ricorrere a un nutrizionista che possa personalizzare la dieta in base ai bisogni della persona.
Rimedi: Attività fisica.
L’attività fisica è importante per tutte le persone e non solo per chi è soggetto da cellulite.
L’ allenamento potrà suddiviso in:
- Parte aerobica. Migliora il processo cardiocircolatorio, il consumo energetico, la sudorazione, ecc. Si può partire con 30-40 minuti al giorno o fare 1/3 volte a settimana 40 minuti fino a un’ora di camminata veloce.
- Parte anaerobica. Migliora il trofismo muscolare e il ritorno venoso (quindi migliora la circolazione sanguigna e linfatica). Perfetti gli allenamenti a corpo libero per tonificare il corpo senza gonfiarlo con carichi eccessivi.
Valgono sempre le solite regole del buon allenamento. È importante:
- un buon riscaldamento (almeno 5-10 minuti), che aiuterà a preparare i muscoli, quindi ad abbassare il pericolo di infortunio e aiuta a “far partire” la circolazione (quindi elimineremo più tossine e liquidi in eccesso).
- la sessione di stretching finale (almeno 10 minuti). Una buona mobilità ed elasticità muscolo-articolare, oltre a farci star bene fisicamente ci aiuterà a far passare meglio sangue e liquidi all’interno del nostro corpo.
Durante l’attività fisica sarà importante inoltre l’uso di calzature e vestiario adatti: se troppo stretti potranno rallentare la circolazione, rallentando i tanto “sudati” benefici.
Rimedi: Creme.
Alimentazione, sport e uno stile di vita più sano sono i 3 capi saldi da cui partire per la persona che soffre di inestetismi come la cellulite. I trattamenti manuali (come il Linfodrenaggio o Drenaggio Linfatico Metodo Vodder/Smith visto nella precedente sezione) e le creme sono trattamenti “accessori”, ovvero aiutano la persona a stare meglio più in fretta in aggiunta ai punti precedenti.
Le creme che si possono utilizzare per la cellulite (PEFS) devono avere principi attivi con i seguenti parametri:
- drenanti: ad es.betulla e thé verde.
- rinforzo e protezione microcircolo: mirtillo, centella asiatica, escina (che favorisce la lipolisi).
- stimolanti della lipolisi. Ad esempio caffeina, capsina.
Quando si sceglie la crema attenzione alla salute dei vostri capillari: ad esempio, per chi ha capillari esposti o “vene varicose” è sconsigliato usare creme che vadano a stimolare troppo la circolazione o che “scaldano” come quelle contenenti caffeina e capsina. Chiedete sempre al vostro terapista di fiducia.
Massaggio Posturale endogeno.
Se non è stato risolta o quantomeno non è migliorata la cellulite con gli interventi classici (quelli descritti in questo articolo) è indispensabile che il terapista adotti una visione diversa, in modo da capire e interpretare l’origine della problematica, andando alla ricerca della causa.
Il Massaggio posturale endogeno aiuta la persona afflitta dalla cellulite:
- a ricercare la causa mediante una valutazione approfondita,
- ad aumentare la circolazione locale per eliminare eventuali residui infiammatori,
- ad allentare le tensioni muscolari e connettivale che potrebbero limitare la circolazione,
- a rendere la pelle più elastica (e rendendo meno visibili i fastidiosi inestetismi).
- Inoltre, può essere abbinato al linfodrenaggio e agli altri percorsi estetici, per aumentarne gli effetti.