Lorenzo Benetti - dolori cervicali e sport Lorenzo Benetti - dolori cervicali e sport

Dolori cervicali e sport

Dolori Cervicali: Benefici e problemi

Cosa fare nelle varie attività sportive.

I benefici dello sport sono molteplici, e la scienza ne ha già ampliamente parlato: previene problematiche neurologiche, migliora l’umore, rende più forte muscoli e ossa, se fatto in gruppo aiuta a socializzare, rafforza l’autostima e aiuta nel controllo del peso e, grazie a tutto questo, allunga la vita.

Sempre più persone oggi approcciano lo sport, aumentando così gli atleti amatoriali e non.

L’incremento dell’attività sportiva ha portato anche degli aspetti negativi:

  • si effettuano allenamenti non specifici (vale soprattutto nei giovani),
  • senza saperlo, siamo sottoposti a fattori di rischio giornalieri (per colpa delle posture “viziate” che teniamo durante la giornata),
  • sovraccarichi di allenamento (negli sportivi professionisti).

Questi aspetti provocano al nostro corpo diversi tipi di sollecitazioni:

  • in compressione (nella parte anteriore della colonna),
  • in torsione (anteriormente e posteriormente alla colonna),
  • laterali tensive (posteriormente alla colonna).
  • Dolori cervicali e sport.

Ogni sport avrà al suo interno dei movimenti che si ripetono più spesso, provocando usura, rigidità, limitazione al movimento. Vediamo gli sport più colpiti:

Calcio.

I movimenti ripetuti di torsione, flessioni ed estensioni nel calcio sono la causa di problemi alla zona cervicale (e lombare): un esempio è il gesto tecnico del colpo di testa, che unisce i movimenti citati precedentemente. Cause che sono concatenate da altri aspetti tipici del calcio, come la corsa, cambi di direzione (come il “dribbling”), salti e gli urti provocati da atterraggi dopo i vari gesti tecnici.

Tutti questi parametri sommati insieme portano a uno stress maggiore che si ripercuote sulle gambe e sulla colonna dovuto anche dal fatto che, soprattutto nei giovani e negli amatori, ci si allena più nella parte inferiore che superiore del tronco, tralasciando molto spesso delle sessioni di stretching globale.

Infine, è frequente vedere nelle risonanze degli atleti che praticano questo sport casi di “artrosi cervicale” che può esser accompagnata da brachialgia (dolori alle braccia) e altre problematiche associate.

Palestra – Body building – Power lift

Chi pratica queste attività sportive sa che fanno dell’accrescimento della massa muscolare e della forza il loro obbiettivo. Questa “trasformazione” fisica si porta dietro ovviamente degli strascichi:

  • a livello articolare si verificherà una limitazione del movimento,
  • a livello muscolare si verificherà rigidità muscolare (contratture),
  • a livello vertebrale ci sarà una riduzione degli spazi vertebrali: si potranno verificare schiacciamenti, protrusioni o artrosi che di conseguenza creeranno dolori a lungo andare cronici, a livello di tutta la colonna vertebrale.

Ciclismo

Il ciclismo è uno degli sport più amati in Italia: una recente ricerca scientifica ci dice che viene praticato da circa 2 milioni di italiani.

A differenza della corsa e del nuoto, questo sport è contraddistinto da lunghe sessioni di allenamento, che portano a sollecitazioni pesanti a livello della colonna vertebrale e come conseguenza l’alterazione delle normali curve fisiologiche.

Molto spesso il risultato è questo:

  • accentuazione (aumento) della curva dorsale (la cifosi),
  • accentuazione (aumento) o inversione (da lordosi diventa cifosi) della curva cervicale, dovuta alla postura del ciclista che deve sempre guardare avanti,
  • problematiche a livello della colonna lombare.

L’alterazione delle curve provoca una minor resistenza della colonna (più colpita per esempio dai “famigerati colpi di freddo”), rigidità muscolare e articolare ai muscoli del collo.

Corsa.

Con la bella stagione ripartono gli sport all’aperto. Oggi parliamo di uno dei pochi sport che si può praticare, e come questo è collegato con problemi cervicali e lombari.

La corsa è uno sport praticato da ben 6 milioni di persona in Italia, suddivise in tutte le fasce di età.

In questo sport ad essere utilizzate maggiormente sono le articolazioni delle gambe: quindi si pensa che solo queste siano colpite da infortuni.

In realtà, l’impatto dei piedi sul suolo provoca delle sollecitazioni a livello della colonna vertebrale, che parte dalla zona lombare fino ad arrivare alla zona cervicale.

Anche una cattiva respirazione  può provocare problemi nella corsa e quindi alla colonna vertebrale  (ricordiamo che il diaframma è collegato alla zona lombare e cervicale).

Questo fenomeno a lungo andare causa contratture muscolari, sofferenza del rachide e la tanto temuta artrosi.

Nuoto.

Il nuoto viene praticato da quasi 6 milioni di soggetti in Italia, ed è consigliato da tutti i medici come lo sport migliore da seguire per non caricare eccessivamente il nostro corpo grazie al fatto che “il gesto tecnico” viene eseguito in acqua senza gravità.

Sebbene gli sforzi vengano effettuati in modo armonioso, il nostro corpo è sottoposto a carichi e sollecitazioni:

  • Sia in atleti professionisti che non, ci sono continue torsioni del collo, che a lungo andare possono provocare usura nelle articolazioni.
  • L’errato o nullo utilizzo delle gambe in acqua provoca un “affondamento” delle stesse, provocando sollecitazioni alla colonna lombare e cervicale,
  • Respirare in maniera scorretta può provocare problemi nei movimenti e quindi in questa zona (ricordiamo che il diaframma è collegato alla zona lombare e cervicale).

A livello della colonna potrebbero manifestarsi degli infortuni come rigidità cervicale croniche, mal di testa, dolori lombari e peggioramenti di problematiche già presenti (ernie, schiacciamenti, ecc.)

Rugby – Football Americano

Fra gli sport di contatto a squadre, rugby e football americano sono sicuramente quelli dove i traumi distorsivi alla colonna sono più frequenti fin dalla più tenera età. Nella mischia e nella touche si verificano per esempio i maggiori “urti”. Questo provoca rigidità a livello della muscolatura paravertebrale e a livello articolare.

Sci.

Sport invernale per eccellenza, riempie le piste da sci con numeri altissimi. I numeri parlano di traumi e infortuni sopratutto a carico delle articolazioni e muscoli delle gambe, ma è frequente anche il verificarsi di problematiche a livello della colonna vertebrale.

La causa è dovuta dall’aumentare della velocità in discesa (con i muscoli della colonna che si irrigidiscono per compensare i continui cambi di direzione) e traumi contro ostacoli o cadute.

Oltre a rigidità cervicale, si possono verificare distorsioni cervicali (causate da continue iperestensioni del collo) e traumi cranici.

Tennis.

Sport individuale praticato da due milioni di italiani (e seconda nazione al mondo per numero di maestri), il tennis è caratterizzato da grande componente aerobica, utilizzo delle gambe per non far fare punto all’avversario e utilizzo del braccio dominante per colpire la palla.

Questo sport è caratterizzato dall’utilizzo di tutti questi movimenti in spostamenti talvolta improvvisi e rapidi, accompagnati a torsioni della colonna vertebrale che causa distorsioni a carico del rachide cervicale e lombare oltre al famigerato “gomito del tennista” (epicondilite).

Basket e pallavolo.

Gli infortuni che si presentano maggiormente in questi sport riguardano gli arti inferiori, sia per cadute errate dopo un salto che per traumi contro avversari.

In realtà possono essere presenti traumi anche a livello della colonna lombare, ma anche a livello del rachide cervicale.

Il gesto atletico del salto produce continue sollecitazioni a livello vertebrale (veri e proprie compressioni che mettono sotto stress il disco, le articolazioni e i muscoli). Gesto atletico che, soprattutto nei giocatori amatoriali, è accompagnato talvolta a scarso tono e elasticità muscolare, che non permette lo scarico di queste forze a livello delle gambe, che invece andranno a scaricarsi a livello lombare e cervicale.

Trattamento con il Massaggio Posturale Endogeno

Il Trattamento effettuato con il Massaggio Posturale Endogeno è importante perché tratta il dolore derivante dalla problematica, bloccando nella maggior parte delle volte il procedere dell’artrosi.

il Massaggio Posturale Endogeno porta degli importanti vantaggi per la persona:

  • durante il trattamento il dolore provato è minimo,
  • le sedute sono generalmente a cadenza settimanale (nei casi più gravi o acuti si possono effettuare sedute più corte e più sedute settimanali),
  • non è raro trovare giovamento già dalle prime sedute,
  • una volta finito il ciclo può essere utilizzato come trattamento di mantenimento per avere effetti nel lungo periodo.

Il trattamento effettuato per questa problematica si indirizza ovviamente nella zona cervicale. Il vantaggio di questa tecnica è la possibilità di lavorare anche lontani dalla sede del trauma, sopratutto se questo è molto doloroso e in fase infiammatoria.

Il Massaggio Posturale Endogeno può migliorare lo stato fisico della persona, grazie a una prima seduta in cui si “indaga” sulla vita della persona e si cerca di capire quali obiettivi raggiungere e in quanto tempo, personalizzando il trattamento anche in base al dolore e alla limitazione articolare della persona. Inoltre si eseguirà una valutazione della mobilità. Si trova infatti una riduzione in una o più direzioni e, nel caso di urti laterali, la mobilità sarà ridotta in modo asimmetrico.

Durante il trattamento potrà cambiare sia la pressione (quindi nel rispetto della sensibilità), sia la durata (dolori in fase acuta prevedono sedute più corte) sia la cadenza (che può variare da due volte a settimana a periodi più lunghi in base alla dolorabilità della persona).

Riassumendo.

il Massaggio Posturale Endogeno produce i seguenti miglioramenti nel colpo di frusta cervicale:

  • Azione analgesica su dolore acuto e cronico (stimola e produce endorfine, encefaline e dinorfine),
  • Migliora la mobilità articolare (e aiuta a sentire sempre meno quella fastidiosa rigidità mattutina),
  • Azione miorilassante (rilassa la muscolatura e toglie le contratture),
  • Possibilità di personalizzare il trattamento in base allo sport praticato,
  • Migliora stati di stress e paure (grazie al lavoro sul sistema nervoso e la stimolazione di endorfine, encefaline e dinorfine),
  • Azione antinfiammatoria e circolatoria (rimozione di cataboliti e miglior ossigenazione dei tessuti),
  • Migliore qualità del sonno.

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