Fa veramente così bene?
Il nuoto è spesso celebrato come una delle migliori forme di esercizio per il benessere generale, e in particolare come rimedio per il mal di schiena. La sua popolarità in ambito riabilitativo si basa su alcune delle sue caratteristiche fondamentali: la riduzione del carico sulle articolazioni grazie alla galleggiabilità, il miglioramento della circolazione sanguigna, e il rinforzo muscolare globale. Tuttavia, nonostante la sua reputazione, emergono sempre più evidenze che suggeriscono una visione più critica e sfumata del nuoto come terapia per la colonna lombare.
L’Impatto del Nuoto sulla Scoliosi
Uno degli studi più significativi in questo campo è stato condotto negli Stati Uniti su un gruppo di bambini affetti da scoliosi. La scoliosi, una curvatura anomala della colonna vertebrale, è una condizione che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei giovani pazienti, e trovare trattamenti efficaci è una priorità per molti genitori e professionisti della salute.
Questo studio ha monitorato i partecipanti per un periodo di dieci anni, esaminando l’effetto del nuoto sulla progressione della scoliosi. Contrariamente alle aspettative, i risultati non hanno mostrato alcun miglioramento significativo della condizione; anzi, in alcuni casi, si è riscontrato un peggioramento della curvatura spinale. Questo risultato solleva importanti questioni sull’efficacia del nuoto come metodo di trattamento per la scoliosi.
La ragione di questi risultati potrebbe risiedere nella natura stessa dei movimenti richiesti nel nuoto. Gli stili di nuoto, che richiedono una torsione e una flessione della colonna vertebrale, potrebbero non essere ideali per una colonna già compromessa. Inoltre, la mancanza di supporto esterno durante il nuoto, a differenza di altri esercizi che possono essere svolti con attrezzature di supporto, potrebbe contribuire a un ulteriore stress sulla colonna vertebrale.
Gli Stili di Nuoto e l’Iperlordosi Lombare
Un altro aspetto cruciale da considerare è l’effetto degli specifici stili di nuoto sulla colonna lombare. Ogni stile di nuoto comporta movimenti distinti che possono avere impatti diversi sulla postura e sulla colonna vertebrale. Ad esempio, lo stile a rana è caratterizzato da un movimento delle gambe che richiede una forte estensione e una flessione della parte bassa della schiena.
Per le persone che soffrono di iperlordosi lombare, una condizione in cui c’è un’eccessiva curvatura in avanti della parte bassa della schiena, il nuoto a rana può essere particolarmente problematico. L’iperlordosi mette già una pressione aggiuntiva sui dischi intervertebrali e sulle articolazioni della colonna vertebrale. I movimenti ripetitivi e l’estensione richiesti dal nuoto a rana possono aggravare questa condizione, portando a un aumento del dolore e del disagio.
È importante sottolineare che la percezione di sollievo che molte persone sperimentano mentre nuotano potrebbe essere temporanea e legata alla riduzione del peso corporeo percepito in acqua. Tuttavia, una volta usciti dalla piscina, i sintomi possono tornare o addirittura peggiorare se l’attività ha esacerbato le condizioni preesistenti.
Una Visione Personalizzata dell’Esercizio
La diversità degli effetti del nuoto sulle persone con mal di schiena sottolinea l’importanza di un approccio personalizzato all’esercizio fisico. Non tutti rispondono allo stesso modo a una determinata attività fisica, e ciò che può essere benefico per una persona potrebbe non esserlo per un’altra. Alcuni individui trovano nel nuoto un sollievo significativo dai loro sintomi, grazie alla capacità dell’acqua di sostenere il corpo e ridurre la pressione sulle articolazioni.
Per questi individui, stili di nuoto come il dorso possono offrire un modo efficace per mantenersi in forma senza aggravare i sintomi. Il nuoto a dorso, infatti, può aiutare a rafforzare i muscoli della schiena senza causare un’eccessiva flessione o estensione della colonna lombare.
D’altra parte, altre persone potrebbero scoprire che il nuoto peggiora i loro sintomi, in particolare se soffrono di condizioni come l’iperlordosi o altre patologie spinali. Per questi individui, potrebbe essere necessario esplorare alternative al nuoto, come il Pilates o lo yoga, che possono offrire benefici simili in termini di flessibilità e rinforzo muscolare, ma con un minor rischio di aggravare i problemi alla schiena.
Il Ruolo dei Professionisti della Salute
Consultare un professionista della salute, come un medico o un massofisioterapista, è fondamentale per determinare se il nuoto è un’opzione adatta per la riabilitazione del mal di schiena. Un professionista qualificato può effettuare una valutazione completa della condizione del paziente e consigliare le attività fisiche più appropriate in base alle esigenze individuali.
Massaggio Posturale Endogeno.
Il Massaggio Posturale Endogeno permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.
Un esempio di lavoro che viene effettuato all’interno di una seduta è, ad esempio:
- La prima parte eseguita su zone e aree della colonna vertebrale, addome e piedi: qui si concentrano le maggiori rigidità e problematiche. Le aree e i punti da trattare sono personalizzati.
- Nel trattamento sintomatico è utile “l’eliminazione” dei Punti Trigger, punti che provocano il dolore, situati nel muscolo (che può essere trattato anche con manovre decontratturanti).
- Può essere inoltre utile il Trattamento del Diaframma, che come abbiamo già visto è collegato con parti del corpo come la zona lombare, cervicale o dorsale (quindi può essere causa di rigidità dei muscoli di questa zona e provocare come conseguenza il mal di schiena). Respirare meglio può anche aiutarci a migliorare gli stati di stress , donarci un miglior rilassamento generale e migliorare la Nostra Postura.
- Postura che ovviamente può essere migliorata o corretta con esercizi che, oltre a donarci una migliore elasticità e mobilità, stimolano endorfine con conseguente miglior sopportazione al dolore.