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Dolori Lombari e corsa.

La corsa peggiora il mal di schiena?

Nell’era contemporanea, la corsa è diventata un’attività fisica sempre più diffusa, con milioni di persone che la praticano per migliorare la forma fisica e la salute generale. Tuttavia, per alcuni individui, soprattutto coloro che soffrono di mal di schiena, questa attività può rappresentare una sfida. In questo articolo, esploreremo il rapporto tra la corsa e il mal di schiena, analizzando l’anatomia lombare, la fisiologia della corsa e fornendo consigli pratici su come mitigare eventuali disagi.

Anatomia Lombare

Per comprendere come la corsa possa influire sul mal di schiena, è fondamentale avere una conoscenza approfondita dell’anatomia lombare. La regione lombare della colonna vertebrale è composta da cinque vertebre, denotate come L1-L5, e rappresenta la parte inferiore della schiena. Questa regione è responsabile di sostenere il peso del corpo, garantendo al contempo la flessibilità necessaria per il movimento.

Il disco intervertebrale, situato tra le vertebre, agisce come un cuscinetto e assorbe gli impatti. I muscoli lombari, le fasce muscolari e i legamenti contribuiscono a fornire stabilità e supporto. Quando ci si impegna in attività fisiche come la corsa, questa regione anatomica è sottoposta a stress, che può manifestarsi in disagi o dolori se non gestito correttamente.

Fisiologia della Corsa e Collegamenti con la Schiena

La corsa è un’attività ad alto impatto che coinvolge una serie di movimenti coordinati. Durante la corsa, il corpo subisce ripetuti impatti, soprattutto nei momenti di contatto con il terreno. Questi impatti sono assorbiti dalla colonna vertebrale, in particolare dalla regione lombare. Se non c’è un buon equilibrio tra forza muscolare, flessibilità e tecnica di corsa, questo stress può contribuire al mal di schiena.

Un’altra considerazione importante è la postura durante la corsa. Una postura scorretta può mettere pressione eccessiva sulla colonna vertebrale, contribuendo ai problemi lombari. È essenziale mantenere una postura eretta, con il busto bilanciato sopra i fianchi, per ridurre il carico sulla schiena.

Consigli per Migliorare la Situazione:

  1. Rafforzamento Muscolare: Per prevenire o alleviare il mal di schiena legato alla corsa, è cruciale sviluppare una muscolatura lombare forte. Esercizi mirati come gli addominali e il lavoro sui muscoli dorsali possono contribuire a stabilizzare la colonna vertebrale e migliorare la resistenza agli impatti.
  2. Flessibilità e Stretching: Un corpo flessibile è meno incline a subire lesioni. Praticare regolarmente esercizi di stretching, in particolare per la parte posteriore delle gambe e la regione lombare, può migliorare la flessibilità e ridurre la tensione sulla colonna vertebrale durante la corsa.
  3. Tecnica di Corsa Adeguata: Apprendere e applicare una tecnica di corsa corretta può fare la differenza. Mantenere una postura eretta, fare passi corti e assicurarsi di atterrare con il piede in modo equilibrato può ridurre gli impatti sulla colonna vertebrale.
  4. Scarpe Appropriate: Utilizzare calzature adatte al proprio tipo di arco plantare e al proprio stile di corsa è essenziale. Le scarpe ammortizzate possono ridurre gli impatti sulle articolazioni e sulla schiena.
  5. Gradualità nell’Allenamento: Evitare di aumentare improvvisamente la distanza o l’intensità della corsa. Un aumento graduale consente al corpo di adattarsi progressivamente e riduce il rischio di sovraccarico sulla colonna vertebrale.

Se si è dilettanti o amatori sarebbe bene inoltre seguire i consigli di un allenatore che possa mettere a posto i difetti nel modo di correre.

É importante anche la superficie dove corriamo: l’asfalto tende a creare più problemi rispetto a correre sull’erba.

Altre cause potrebbero essere queste:

Posture scorrette: oggigiorno si parla molto di “postura”. In questo caso vogliamo parlare di tutti quei movimenti e “non-movimenti” che facciamo nel nostro lavoro ogni giorno. Fanno parte di questa categoria tutti i lavori pesanti (vedi esempio nel capitolo precedente, ovvero come si forma l’ernia): muratori, imbianchini, netturbini, agricoltori, infermieri; ovvero chi fa lavori fisicamente pesanti e fa continui movimenti scorretti ripetuti.

Troviamo poi tutti quei professionisti che per lunghi periodi di tempo devono stare in posizioni sedentarie: sia chi lavora seduto (ad es. chi sta al pc per molte ore al giorno) e chi per lavoro si trova a mantenere per molto tempo la stessa posizione (ad es. parrucchieri, assistenti alla poltrona, dentisti).

Infine aggiungiamo chi per molte ore, oltre a queste posizioni, somma anche “vibrazioni”: fanno parte di questa categoria camionisti, tassisti e operai che usano il martello pneumatico.

Problemi psicosomatici: stress, capo che ci fa pressioni, vita “di corsa”, organizzazione di matrimoni o preoccupazioni portano a problematiche come stress o ansia nella nostra vita. La maggiora rigidità che si presenterà a livello muscolo-scheletrico potrà portare anche a lombalgie e la comparsa di protrusioni o ernie (Nachemson, 1995).

La conseguenza di questo nostro stile di vita si traduce in un lento deterioramento delle ossa (che potrà provocare osteoporosi), i muscoli perderanno la loro tonicità ed elasticità (e ci sentiremo per esempio “duri” quando ci svegliamo la mattina), diminuirà il movimento articolatorio (provocando più facilmente l’artrosi) e infine saremo più lenti, stanchi, con poco equilibrio, ecc.

In conclusione, la corsa non dovrebbe essere considerata una causa diretta del mal di schiena, ma è fondamentale affrontarla con attenzione e consapevolezza della propria anatomia e tecnica di corsa. Integrare esercizi di rafforzamento, stretching e adottare un approccio graduale all’allenamento può contribuire significativamente al benessere della schiena per chi pratica questa affascinante attività sportiva.

Massaggio Posturale Endogeno.

Il Massaggio Posturale Endogeno  permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

Un esempio di lavoro che viene effettuato all’interno di una seduta è, ad esempio:

  • La prima parte eseguita su zone e aree della colonna vertebrale, addome e piedi: qui si concentrano le maggiori rigidità e problematiche. Le aree e i punti da trattare sono personalizzati.
  • Nel trattamento sintomatico è utile “l’eliminazione” dei Punti Trigger, punti che provocano il dolore, situati nel muscolo (che può essere trattato anche con manovre decontratturanti).
  • Può essere inoltre utile il Trattamento del Diaframma, che come abbiamo già visto è collegato con parti del corpo come la zona lombare, cervicale o dorsale (quindi può essere causa di rigidità dei muscoli di questa zona e provocare come conseguenza il mal di schiena). Respirare meglio può anche aiutarci a migliorare gli stati di stress , donarci un miglior rilassamento generale e migliorare la Nostra Postura.
  • Postura che ovviamente può essere migliorata o corretta con esercizi che, oltre a donarci una migliore elasticità e mobilità, stimolano endorfine con conseguente miglior sopportazione al dolore.

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