Quali prendere? Sono utili?
L’idea che gli antinfiammatori siano la panacea per il mal di schiena spesso porta a fraintendimenti. Sebbene possano offrire un sollievo temporaneo riducendo l’infiammazione, è importante comprendere che non trattano le cause sottostanti del dolore spinale, come la tensione muscolare o i problemi posturali. Inoltre, l’uso prolungato di questi farmaci può presentare effetti collaterali e ridurne l’efficacia nel tempo. Esaminiamo in dettaglio gli effetti degli antinfiammatori sul mal di schiena e l’importanza di un approccio più ampio per affrontare questa condizione.
Prima di tutto, gli antinfiammatori non risolvono le cause principali del mal di schiena. Sebbene possano attenuare temporaneamente il dolore legato all’infiammazione, spesso non affrontano la radice del problema. Problemi come la rigidità muscolare, le tensioni e le posture scorrette possono persistere anche sotto l’effetto di questi farmaci. Pertanto, se il dolore persiste, è fondamentale ricercare l’origine del malessere invece di limitarsi a gestirne i sintomi.
Va anche considerato che l’uso prolungato di antinfiammatori può comportare effetti collaterali significativi. Ulcere gastriche, danni renali e problemi cardiaci sono tra i rischi associati a un utilizzo eccessivo o prolungato di questi farmaci. Inoltre, alcuni studi indicano che la loro efficacia tende a diminuire nel tempo se assunti in dosi ripetute e prolungate.
Quindi, come dovremmo considerare gli antinfiammatori nel contesto del mal di schiena? Prima di tutto, è cruciale consultare un medico o un professionista sanitario prima di iniziare qualsiasi trattamento farmacologico. In molti casi, potrebbero essere necessari altri approcci terapeutici per affrontare il dolore lombare in modo più completo ed efficace.
Una soluzione può essere l’adozione di una strategia multidisciplinare. Fisioterapia, terapia manuale, esercizi di rafforzamento muscolare e correzione posturale possono contribuire notevolmente al sollievo dal mal di schiena senza l’uso eccessivo di farmaci. L’approccio terapeutico mirato non solo allevia il dolore acuto, ma può anche prevenire ricadute future.
Inoltre, educarsi sull’uso corretto degli antinfiammatori è essenziale. Seguire scrupolosamente le dosi raccomandate e limitare il loro utilizzo a periodi brevi e necessari può ridurre il rischio di effetti collaterali.
In conclusione, gli antinfiammatori possono fornire un sollievo temporaneo per il mal di schiena legato all’infiammazione, ma non affrontano le cause profonde del dolore. Un approccio più completo e integrato, che includa trattamenti fisioterapici, correttive abitudini posturali e un uso prudente di farmaci, può essere più efficace nel gestire e prevenire il mal di schiena cronico. Sempre consultare un professionista sanitario per un piano di trattamento personalizzato e mirato.
Massaggio Posturale Endogeno.
Il Massaggio Posturale Endogeno permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.
Un esempio di lavoro che viene effettuato all’interno di una seduta è, ad esempio:
- La prima parte eseguita su zone e aree della colonna vertebrale, addome e piedi: qui si concentrano le maggiori rigidità e problematiche. Le aree e i punti da trattare sono personalizzati.
- Nel trattamento sintomatico è utile “l’eliminazione” dei Punti Trigger, punti che provocano il dolore, situati nel muscolo (che può essere trattato anche con manovre decontratturanti).
- Può essere inoltre utile il Trattamento del Diaframma, che come abbiamo già visto è collegato con parti del corpo come la zona lombare, cervicale o dorsale (quindi può essere causa di rigidità dei muscoli di questa zona e provocare come conseguenza il mal di schiena). Respirare meglio può anche aiutarci a migliorare gli stati di stress , donarci un miglior rilassamento generale e migliorare la Nostra Postura.
- Postura che ovviamente può essere migliorata o corretta con esercizi che, oltre a donarci una migliore elasticità e mobilità, stimolano endorfine con conseguente miglior sopportazione al dolore.