calcio e mal di schiena calcio e mal di schiena

Mal di schiena e Calcio.

Come si crea e come risolvere?

In Italia il calcio è lo sport nazionale, praticato da quasi un milione e mezzo di persone.

Sebbene gli infortuni più frequenti siano a carico degli arti inferiori, il mal di schiena colpisce il 14% degli atleti e la motivazione principale è che la colonna vertebrale viene sollecitata molto.

Infatti il calcio è pieno di movimenti improvvisi (ad es. torsioni, dribbling, salti) e la corsa è parte importante dell’allenamento. Tutto questo può aggiungersi o derivare da cadute o traumi causati da contrasti con gli avversari.

Per capire al meglio le cause, vediamo ora nel dettaglio ogni gesto atletico.

Impatto con il pallone (calciare la palla).

Possiamo avere due cause che portano all’infortunio a carico della schiena derivanti dall’impatto con il pallone:

  1. Iperestensione del tronco (estensione eccessiva). Quando si parte da una posizione flessa del tronco. Per esempio, questa situazione può verificarsi quando si effettua un tiro per mandare la palla in profondità.
  2. Torsione del bacino. Questo movimento si crea in qualsiasi momento in cui si calcia la palla. Oltre al rachide lombare, vengono sollecitate anche le anche, estendendole oltre il limite.

Per prevenire gli infortunimigliorare la flessibilità del rachide (colonna vertebrale), della muscolatura delle gambe (soprattutto i muscoli posteriori della coscia e del polpaccio) e dei muscoli rotatori delle anche.

Per stabilizzare la schiena nei movimenti estremi, oltre alla flessibilità della colonna vertebrale, bisognerà potenziare muscoli importanti come ad esempio addominali (retti e obliqui) e toracici.

Dribbling.

Il problema di questo gesto atletico è che si effettuano finte, contraddistinte da rapidi movimenti, veloci cambi di direzione e velocità che mettono in tensione la muscolatura e le articolazioni del rachide (colonna vertebrale).

Per prevenire gli infortuni: corse effettuate lateralmente con il tronco leggermente flesso con rachide in posizione neutra aiutano a prevenire dagli infortuni.

Contrasti.

In queste situazioni possiamo andare incontro ai più classici traumi da contatto: ad. esempio spalla contro spalla o cadute per colpa di scivolate, o altro. Nel caso della scivolata avremo una contrazione eccessiva della muscolatura delle gambe (quadricipite, posteriori della coscia), delle cosce e dei glutei.

Per prevenire gli infortuni: Avere una buona forza nei muscoli delle gambe e buona flessibilità del rachide aiuta nella prevenzione degli infortuni. In più, come nel dribbling, corse effettuate lateralmente con il tronco leggermente flesso e il rachide in posizione neutra, aiutano a prevenire dagli infortuni.

Stoppare la palla, soprattutto con il petto.

In questi casi il tronco è in estensione seguita subito da una flessione improvvisa e una ripartenza palla al piede (con conseguente irrigidimento dei muscoli coinvolti).

Per prevenire gli infortuni: per prevenire gli infortuni bisognerà avere una buona flessibilità di tutto il corpo (sopratutto rachide e muscoli che flettono le anche) e muscolatura forte nelle gambe. Inoltre, aiuterà anche il miglioramento del gesto atletico, con rachide in posizione neutra.

Colpo di testa.

In questo caso è sopratutto il rachide cervicale ad essere sotto pressione. Nel gesto atletico il collo, la testa e la fronte dovrebbero lavorare tutti insieme, con la forza del tronco ad aiutare. Se questo non si verifica, potranno verificarsi problematiche alla colonna (dalle contratture a lesioni delle vertebre cervicali, a infortuni tipo il colpo di frusta).

Per prevenire gli infortuni: per prevenire infortuni bisognerà tenere sotto controllo stabilità, flessibilità e forza del rachide cervicale. Inoltre, sarà importante la flessibilità e la forza della muscolatura della colonna vertebrale e delle gambe che accompagnano il colpo di testa.

Rimesse laterali.

Questi gesti atletici sono fra i più pericolosi per il rachide. Se ci pensate bene, il movimento coinvolge tutto il corpo del calciatore, sottoponendolo a una sorta di “frustata” a carico della colonna vertebrale. Si verificano quindi iperestensione o flessione eccessiva della colonna vertebrale.

Per prevenire gli infortuni: per prevenire infortuni bisognerà tenere sotto controllo stabilità, flessibilità e forza di tutta la colonna vertebrale, delle gambe e delle braccia che accompagnano la rimessa laterale. Grazie ad alcuni test si capirà quale area (stabilità, forza o flessibilità) bisognerà lavorare di più per prevenire gli infortuni causati dalle rimesse laterali. 

Portiere.

Il ruolo del portiere è quello forse più sollecitato dai problemi alla colonna: torsioni eccessive o movimenti estremi della colonna si verificano quando ci si lancia in determinati gesti atletici (ad. es. quando si para con un “colpo di reni”), o per non far passare la palla fra le gambe o per cercare di prendere quella palla che si sta dirigendo verso il “sette”. Inoltre i tuffi a terra o in aria possono creare impatti violenti per il corpo.

Per prevenire gli infortuni: importante l’allenamento di assorbimento degli urti (nei tuffi o nei salti) e flessibilità e forza della colonna e delle gambe per parare la palla in basso o in alto; e stabilità della colonna nel gesto atletico del calciare la palla sono le chiavi per prevenire gli infortuni.

Oltre ai consigli per ogni gesto atletico, è importante fare un buon riscaldamento iniziale, programmi di allenamento specifico per i vari ruoli e mantenimento della forma fisica (sopratutto per gli atleti con “più esperienza”). Inoltre, non avere fretta di tornare a giocare, ma seguire il tempo biologico del corpo per riprendere (ad es. sentendo il parere di un medico o di un masso fisioterapista).

Massaggio Posturale Endogeno.

Il Massaggio Posturale Endogeno  permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

Un esempio di lavoro che viene effettuato all’interno di una seduta è, ad esempio:

  • La prima parte eseguita su zone e aree della colonna vertebrale, addome e piedi: qui si concentrano le maggiori rigidità e problematiche. Le aree e i punti da trattare sono personalizzati.
  • Nel trattamento sintomatico è utile “l’eliminazione” dei Punti Trigger, punti che provocano il dolore, situati nel muscolo (che può essere trattato anche con manovre decontratturanti).
  • Può essere inoltre utile il Trattamento del diaframma che è collegato con parti del corpo come la zona lombare (quindi può essere causa di rigidità dei muscoli di questa zona e provocare come conseguenza il mal di schiena). Respirare meglio può anche aiutarci a migliorare gli stati di stress , donarci un miglior rilassamento generale e migliorare la Nostra Postura.
  • Postura che ovviamente può essere migliorata o corretta con esercizi che, oltre a donarci una migliore elasticità e mobilità, stimolano endorfine con conseguente miglior sopportazione al dolore.

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