Dolore alla spalla sotto la scapola. Dolore alla spalla sotto la scapola.

Dolore sotto la scapola?

Ecco le possibili cause!


Quali sono le cause del dolore sotto la scapola?

Partiamo dicendo che l’errore più comune che si fa con questo tipo di problematica è quello di non curarsene finché il dolore non diventa cronico.

Se il dolore diventa cronico è essenziale avere qualche accortezza in più: a volte basta seguire un programma di auto-trattamento casalingo per potersi liberare di questo problema una volta per tutte.

L’auto-trattamento consiste nello stretching e la correzione di alcune posizioni nella nostra vita quotidiana. Può essere abbinato ai trattamenti manuali (di cui potrete leggere il mio metodo di lavoro in questo articolo) per velocizzare il processo di guarigione.

Cosa sono le scapole e quali muscoli sono collegati ad esse?


Le scapole sono ossa piatte e triangolari, situate su ciascun lato del corpo nella parte superiore della schiena.

Sono collegate (si articolano) alle ossa del braccio (omero), clavicole (tramite l’acromion) e ai muscoli della schiena (parte superiore), del collo e del braccio.

Cause del dolore alla scapola.


Le cause descritte di seguito devono essere intese come “possibili cause” ad uso esemplificativo. Non sono una diagnosi in quanto questa può essere effettuata solamente da un medico specialista.

1) Cause posturali e muscolo-tendinee:

  1. Spalle in avanti o “arrotondate”. Possono derivare da torace stretto e da muscoli della parte superiore della schiena deboli (ad es. lavoro d’ufficio). Il dolore in questo caso è causato dalla classica postura con testa in avanti.
  2. Stress emotivo: Stress cronico, ansia o depressione possono provocare un aumento della tensione muscolare nella parte alta della schiena che si concentra soprattutto fra le scapole. Il dolore in questi casi è descritto come bruciante o lancinante, e si può presentare anche respirando o allungando i muscoli della schiena.
  3. Sovraccarico muscolare. L’uso eccessivo dei dentati anteriori nell’allentamento (per es. flessioni o distensioni sulla panca), boxe, ripetizioni di sprint o il sollevamento di carichi pesanti può causare dolore nella parte inferiore e ascellare della scapola e nel lato interno del braccio. Il dolore in questo caso può aggravarsi con respirazioni profonde.
  4. Sforzi muscolari. In questo caso parliamo di stiramenti eccessivi e gli strappi di muscoli. Queste situazioni si presentano trasportando zaini pesanti, quando cerchiamo di raggiungere qualcosa in alto su uno scaffale, flessioni, trazioni, sollevamento pesi (non solo panca o flessioni ma anche stacchi e squat). In questo caso si possono provare sensazioni di dolore e gonfiore nell’area del trauma.
  5. Sindrome della scapola “scrosciante”. Quando muoviamo la scapola o solleviamo il braccio potremmo avvertire scrosci, rumori scoppiettanti o stridenti. Questo succede a causa dello sfregamento delle scapole contro la gabbia toracica.

Le cause sono movimenti ripetuti sopra la testa (ad esempio nel nuoto o nel lancio o baseball), muscoli della parte superiore della schiena deboli e discinesia scapolare.

  • Altre problematiche di scapola. Fanno parte di questa “sezione” tutti quei casi in cui ci siano malposizionamenti scapolari, ad esempio nelle scapole asimmetriche. Queste problematiche si presentano nei lanciatori (giocatori di baseball, tennis e pallanuoto), lanciatori di giavellotto, tiratori e nuotatori.
  • Colpo di frusta: possiamo definire il colpo di frusta un evento traumatico a carico della regione cervicale. Possiamo dividere il trauma in “due momenti”: iperestensione e iperflessione. A causa dell’impatto, le forze che compensano gli urti vengono abbondantemente superate, portando danni alla colonna. I muscoli e tutte le altre strutture anatomiche dovranno “riadattarsi”, creando rigidità, dolore e altri sintomi. Trascurare questa problematica porta il corpo a un riadattamento del resto del corpo, condizione che crea, per esempio, il dolore sotto la scapola. Per saperne di più, potete leggere il mio articolo sul colpo di frusta cervicale.
  • Cause nervose.

Se un nervo spinale viene “pizzicato” si possono produrre vari sintomi: bruciore, dolore e formicolio. Questa sintomatologia può essere attivata piegando il collo all’indietro, sdraiandosi o girando la testa di lato. Le cause potrebbero essere la presenza di ernie o artrosi (causate a loro volta da ripetuti movimenti sbagliati o allenamenti errati).

Anche una stenosi cervicale potrebbe provocare dolori nell’area della scapola.

Normalmente, le radici nervose provocano problematiche in una zona specifica della scapola:

  • sopra la scapola: radici nervose C4, C5, C6;
  • tra le scapole: radici nervose C7 e C8,
  • zona esterna della scapola: radici nervose C8.
  • Cause collegabili a particolari patologie (che devono essere diagnosticate da un medico di base o specialista).

Attenzione: in presenza di uno o più dei sintomi che leggerete è importante chiamare subito il proprio medico curante.

  • Reflusso gastrico: la malattia da reflusso gastroesofageo e il reflusso biliare oltre ai classici sintomi (bruciore di stomaco e sapore acido o metallico in bocca) provocano anche dolore tra le scapole che peggiora dopo aver mangiato, sopratutto se la persona si sdraia dopo mangiato.
  • Attacchi cardiaci: oltre al classico dolore (forte e lungo circa 15 minuti) e altri sintomi, l’attacco cardiaco può provocare dolori al collo, al mento, al lato interno del braccio sinistro fino alle dita e entrambe le scapole.
  • Pericardite: è un’infiammazione della della guaina che racchiude il cuore. Può causare dolori allo sterno che si irradiano alla scapola sinistra. Gli altri sintomi possono essere tosse secca e febbre di basso grado.

4) Dolore riferito agli organi addominali.

  • Diaframma: dolori agli organi addominali possono irrigidire il diaframma che a sua volta va a creare dolori alla spalla sinistra o destra, anche a livello della scapola.

Il motivo è da ricercare nel fatto che le informazioni trasmesse al cervello dal nervo frenico provengono sia dal diaframma che dalle spalle (comprese le scapole) tramite gli stessi percorsi. Quando capita questa evenienza, normalmente il cervello interpreta erroneamente l’origine del dolore.

In questo specifico caso, muovere la spalla non peggiora la sintomatologia dolorosa.

  • Meteorismo: il gas intrappolato a livello della milza può causare dolore sulla parte superiore sinistra dell’addome, a sinistra del torace e della spalla sinistra, vertigini – mal di testa e rigidità cervicale.

Sintomatologia simile si può presentare anche dopo interventi di laparoscopia o colonscopia.

  • Problematiche alla cistifellea. Problematiche quali calcoli biliari (con o senza colecistite) possono provocare dolori sotto la gabbia toracica. Questa sintomatologia normalmente appare all’improvviso, può durare da pochi minuti a diverse ore e spesso appaiono dopo mangiato. I sintomi possono essere accompagnati da nausea e vomito, ma anche da dolori al fianco destro e sotto la scapola destra o la punta della spalla destra. Questi dolori possono essere presenti anche dopo la rimozione della cistifellea. In questo caso è importante chiamare il medico curante per effettuare tutti i controlli del caso.

Attività da modificare o da evitare.


Rispetto a un tempo dove il lavoro era più dinamico, la postura è cambiata: spesso si sta piegati in avanti mentre si lavora su scartoffie o davanti uno schermo (magari quello di un computer).

Altre posizioni simili che provocano le problematiche nelle scapole sono, per esempio, la posizione del lavoro a maglia, stare seduti davanti la tv, guardare il cellulare, ecc.

Quindi, il primo passo per migliorare la nostra situazione è quella di migliorare la nostra postura, smettendo di portare la testa in avanti!

Questa posizione ci fa sentire bene, ma il sollievo che si crea è momentaneo e peggiora il problema a lungo termine.

Anche l’uso di massaggiatori elettrici, foam roller o palline da tennis può essere dannoso, se non si conosce bene l’anatomia. Il pericolo è quello di andare a creare problematiche alle vertebre, alle costole o, se c’è infiammazione, di peggiorare la situazione.

È importante invece lavorare con un trattamento manuale come la Riflessologia Posturale Biodinamica, che va alla causa del problema e la risolve. Inoltre unire un programma di stretching che va ad allungare la muscolatura: questo sistema richiederà un po’ di tempo, ma porta a risultati duraturi nel tempo.

Molto importante è anche impostare degli esercizi respiratori in quanto la causa potrebbe essere proprio il diaframma bloccato.

Sollievo temporaneo (da usare nel breve periodo).


Per rilassare un po’ la zona e avere benefici per qualche ora seguite questi consigli:

  • Cerotto riscaldante, meglio se posizionato dall’area cervicale alla scapola. Il calore è un metodo naturale per rilassare la muscolatura.
  • Crema. Se si è impossibilitati per qualche motivo a mettere un cerotto riscaldante, per esempio perché ci da fastidio perché sembra che sfreghi o perché si vede (sotto il vestito o con vestiti “scoperti”), la soluzione potrebbe essere una crema con le stesse proprietà. Un esempio è la crema all’arnica applicata sulla zona cervicale e sul punto dolente della scapola.
  • Riposo: se presenti dolori alla scapola causati da lesioni alla spalla o sovraccarico muscolare o sforzi muscolari, il riposo può prevenire ulteriori danni e abbassare la dolorabilità. In questi casi può essere utile anche un tutore per la spalla.
  • Impacchi di ghiaccio: il ghiaccio riduce il dolore e gli eventuali gonfiori. Basta mettere del ghiaccio in un sacchetto di plastica e riporre il sacchetto dentro a un canovaccio. Una volta effettuata questa operazione basta tenere il ghiaccio sulla zona dolorante per massimo 20 minuti (oltre questo tempo, oltre a non produrre effetti positivi, può provocare un riacutizzarsi del dolore e del gonfiore).
  • Farmaci: da assumere sempre dietro consiglio del farmacista o del medico curante, i farmaci indicati sono FANS, miorilassanti o steroidei.
  • Stretching: gli esercizi di allungamento hanno lo scopo di alleviare il dolore dovuto alla rigidità dei muscoli. Possono essere utilizzati anche alla fine di un percorso di trattamento per prevenire questa fastidiosa problematica. Prima di eseguire qualsiasi tipo di esercizio di allungamento è sempre consigliata una visita medica o una valutazione massofisioterapica.
  • Massaggio posturale endogeno: i trattamenti manuali effettuati con il massaggio posturale endogeno lavorano sulla causa della problematica, ricercando anche i possibili collegamenti con il dolore scapolare.

La Riflessologia può essere spiegata con un fenomeno che si manifesta nel nostro sistema nervoso, chiamato “dolore riferito”: limitazioni muscolari, dolori articolari, alle ossa e altre strutture del corpo sono conseguenza di “disfunzioni a livello viscerale”.


La spiegazione ci viene fornita dall’anatomia funzionale dell’apparato nervoso: gli stessi nervi che innervano Organi e Visceri sono collegati anche, per esempio, a pelle e muscoli.

Il dolore può essere associato a un’area o un punto, o essere un dolore irradiato: nei 3 casi appena descritti il più delle volte non si riesce a capacitarsi di cos’ha causato il problema, e anche il ginocchio fa parte della casistica.

I sintomi provocati dal dolore riferito si verificano in questi casi:

  • Un dolore che inizia senza una causa evidente,
    – Un infortunio che non viene recuperato nel tempo fisiologico,
    – Il dolore che si intensifica in una determinata fascia oraria del giorno,
    – Un dolore che non si allevia ai cambiamenti di posizione .

Ad esempio:

  • Dolore scapola destra: problematiche allo stomaco, calcoli biliari.
  • Dolori alla scapola sx: problematiche collegate alla loggia “cuore”.
  • Dolore tra le scapole: dolori alla muscolatura scapolare, problematiche vertebrali, sindrome del torace superiore.

Può essere inoltre valutato il piede per confermare se ci sono realmente problematiche inerenti alla scapola, o bisogna lavorare da qualche altra parte.

Infine utile può essere la valutazione dei Trigger point in loco, che possono confermare la presenza di dolorabilità o rigidità a carico di muscoli scapolari.

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