Arti marziali e mal di schiena. Arti marziali e mal di schiena.

Mal di schiena e arti marziali

Origine, cause e come risolvere nelle Arti Marziali.

In questo articolo vedremo le cause e l’origine del mal di schiena nelle Arti marziali.

In Italia le arti marziali sono una disciplina sportiva in rapida ascesa: contano ben 1 milione e 700 mila praticanti (soprattutto judo, karate, krav-maga, ju-jitsu e kung fu).

Le arti marziali non sono tutte uguali: in alcune sono più importanti gli arti superiori, in altre sono più importanti le gambe, in altre ancora sono più importanti le prese.

Ce ne sono alcune che, grazie alle posizioni dolci e ritmate, possono essere praticate anche in tarda età (ad esempio il tai chi).

Arti marziali: quali sono le caratteristiche?

Una cosa che accomuna tutte le arti marziali è l’importanza dell’esecuzione delle varie posizioni (che andranno a formare per es. il kata nel karate), la postura e la respirazione diaframmatica. L’insieme di tutte queste caratteristiche crea un allenamento sano.

Se non vengono seguiti i punti appena visti, il carico sarà troppo pesante da sopportare per la colonna e potranno verificarsi delle problematiche.

  • Per quanto riguarda il collo bisogna stare attenti al posizionamento cervicale nell’esecuzione dell’esercizio. Maggiore sarà il controllo, minore sarà la vulnerabilità in questa zona.
  • Il rachide dorsale potrà essere stabilizzato grazie all’esecuzione ottimale del gesto atletico, unito a una corretta respirazione diaframmatica (il diaframma è importante in realtà non solo per questo segmento vertebrale, ma anche per il resto del corpo e il benessere generale).
  • Gli arti inferiori sono importanti non solo “per tirare calci”: le gambe sono infatti dei veri e propri ammortizzatori (aiutano a farci trovare la giusta distanza con l’avversario, schiare, mantenere l’equilibrio per es. durante una presa) che rendono meno pesante il carico sulla colonna.

Cause problematiche nelle Arti Marziali: Allenamento, Stretching e Posture corrette.

I danni sono causati principalmente da:

  1. Allenamento deficitario: può succedere se non siamo preparati al meglio mentalmente e fisicamente all’allenamento, oppure quando effettuiamo allenamenti al di là delle nostre capacità o mancanza di precauzioni o attenzioni (ad esempio quando eseguiamo allenamenti con l’abbigliamento errato o in palestre con pavimenti troppo duri o poco elastici nelle arti marziali con cadute o salti).
  2. Poco o sbagliata esecuzione di stretching o respirazione, esercizi errati a corpo libero o gesti atletici errati nell’esecuzione delle proiezioni.
  3. Posture errate durante il giorno che si ripercuotono nell’allenamento. Se ad esempio il nostro lavoro consiste nel portare pesi, sollevati erroneamente (non tirandoli su con le ginocchia ma con la schiena) ci porteremo in palestra rigidità alla zona lombare, che sarà peggiorata nell’esecuzione di alcuni esercizi, per esempio i calci in avanti o laterali.

Prevenzione infortuni nelle Arti marziali.

Per diminuire il più possibile infortuni e danni alla colonna nelle arti marziali sarà importante:

  • Percezione del proprio corpo: per captare i segnali che il nostro corpo ci invia e per raggiungere una tecnica ottimale.
  • Stretching. Eseguire un corretto programma di stretching vuol dire eseguire nella maniera corretta l’allungamento dei muscoli usati nell’arte marziale praticata. Ma non solo: infatti bisognerà allungare anche i muscoli più sollecitati nell’attività lavorativa giornaliera. Per le persone particolarmente rigide sarà importante eseguire stretching più spesso e mirato ai muscoli che ne hanno più bisogno.
  • Arrivare al limite che il corpo impone: se Madre Natura ci ha donato (per esempio) delle articolazioni delle anche rigide e non riusciamo a dare calci laterali, cerchiamo di eseguire il movimento senza forzare troppo per non aggravare o far venire fuori problematiche in questa zona o nelle zone limitrofe (ad esempio con movimenti compensatori della schiena che si potrebbe incurvare troppo nel gesto atletico).
  • Attenzione alle cadute. Usare le gambe come ammortizzatori per non andare a gravare sulla colonna e allenare la muscolatura di tutto il corpo: questo per “impattare” al meglio con il pavimento e rendere il nostro corpo più elastico (in modo da avere meno infortuni). Ed è importante imparare a cadere: logicamente se si cade su punti che non riusciamo a controllare, o su parti più esposte (estremità, tibia o vertebre) i danni saranno maggiori.
  • Attenzione ad alcune posizioni. Ad esempio, se siamo in piedi a dorso dritto e abbiamo la gamba estesa all’indietro (ad esempio per un calcio posteriore) potremmo iper-estendere troppo il rachide lombare e creare fastidiose rigidità (cosa che può essere ovviata con il giusto allungamento degli ischiocrurali e dell’ileo-psoas).

Massaggio Posturale Endogeno.

Il Massaggio Posturale Endogeno  permette di lavorare direttamente sulla causa del problema, grazie all’uso di una valutazione globale sul paziente (per personalizzare il percorso di Trattamenti) e delle migliori tecniche manuali della medicina occidentale e della Riflessologia.

Un esempio di lavoro che viene effettuato all’interno di una seduta è, ad esempio:

  • La prima parte eseguita su zone e aree della colonna vertebrale, addome e piedi: qui si concentrano le maggiori rigidità e problematiche. Le aree e i punti da trattare sono personalizzati.
  • Nel trattamento sintomatico è utile “l’eliminazione” dei Punti Trigger, punti che provocano il dolore, situati nel muscolo (che può essere trattato anche con manovre decontratturanti).
  • Può essere inoltre utile il Trattamento del diaframma che è collegato con parti del corpo come la zona lombare (quindi può essere causa di rigidità dei muscoli di questa zona e provocare come conseguenza il mal di schiena). Respirare meglio può anche aiutarci a migliorare gli stati di stress , donarci un miglior rilassamento generale e migliorare la Nostra Postura.
  • Postura che ovviamente può essere migliorata o corretta con esercizi che, oltre a donarci una migliore elasticità e mobilità, stimolano endorfine con conseguente miglior sopportazione al dolore.

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